A distanza di una sola settimana dall’Asia Open Figure Skating Trophy, sulla bellissima pista di quello che l’ISU ha certificato ufficialmente come Centro di Allenamento di Eccellenza, Bangkok ha ospitato la prima tappa dell’ISU Junior Grand Prix, ancora orfano purtroppo dei pattinatori russi e bielorussi.

L’assegnazione a Bangkok di questa importante competizione trova un particolare significato nei grandissimi sforzi che nella regione del Sud-Est Asiatico si stanno compiendo per sviluppare le discipline del ghiaccio e in particolare il pattinaggio artistico: Thailandia, Indonesia, Singapore, Malesia, Filippine, Hong Kong e da poco Vietnam, Cambogia e Myanmar, stanno investendo molto nel nostro sport, cominciando a raccogliere giuste soddisfazioni in termini di risultati. Ricordiamo infatti che le Filippine con Michael Martinez e la Malesia con Julian Zhi Jie Yee hanno già assaporato la dolce atmosfera olimpica, che ora anche altre nazioni vogliono conoscere e provare. In attesa di nuovi talenti provenienti dalle nazioni sopraccitate, va detto che le gare individuali hanno visto comunque primeggiare pattinatori asiatici, nello specifico giapponesi.

Tra le donne ha infatti prevalso la già famosa Ami Nakai, bronzo ai Mondiali juniores dello scorso anno: la pattinatrice di stanza a Chiba, dove si allena sotto la guida di Kensuke Nakaniwa, ex-pattinatore che in carriera, nella prima decade del nuovo secolo, è stato bronzo alle Universiadi del 2003 e ai Giochi Asiatici del 2007, si è imposta senza impressionare. Vinto il corto con un triplo lutz in singolo e una combinazione triplo flip-triplo toeloop, nel libero la nipponica ha corso un grave rischio nel momento in cui ha eseguito per la terza volta un doppio axel, facendo sì che lo stesso non venisse conteggiato, perdendo in tal modo un prezioso spot di salto. Alla fine riusciva a conservare un margine esiguo di vantaggio sulla coreana Yuseong Kim che nel libero ha sfoggiato un perfetto triplo axel. Il podio è stato completato dall’altra coreana Heesue Han, atleta come la Kim seguita da Hyungkyung Choi, allenatrice che opera sulla pista di Gwacheon, città vicinissima alla capitale Seul, che da atleta fu campionessa nazionale nel 1995, partecipando a due edizioni dei Mondiali.

In gara vi era anche la tredicenne azzurra Amanda Ghezzo, talento cresciuto nella scuola dell’Ice Club di Torino, dove Edoardo De Bernardis e Claudia Masoero plasmano con successo pattinatori di ottimo livello: per lei vi è stato un buon 12° posto, piazzamento viziato da uno sfortunato short program, in cui a fronte di un perfetto triplo lutz e di una buona combinazione triplo loop-doppio toeloop, la ragazza eseguiva solo semplice il doppio axel, perdendo punti preziosi, che l’avrebbero proiettata nell’ultimo gruppo di esecuzione del programma libero.

Tra gli uomini si è imposto il nipponico Rio Nakata, già secondo lo scorso anno nella tappa lettone del Grand Prix. Solo terzo nel corto, Nakata ha vinto il libero e con essa la gara facendo leva nello specifico sul quadruplo toeloop e sulla combinazione triplo axel-triplo toeloop, approfittando anche delle due cadute sui tentativi di tripli axel dello statunitense Jacob Sanchez, primo nello short. Al secondo posto si è classificato il francese Francois Pitot, allievo di Romain Ponsart, da poco divenuto allenatore, dopo aver concluso la sua carriera nel 2022: pur senza quadrupli, ma con due tripli axel, il transalpino ha tenuto a bada il neozelandese di origini cinesi Yanhao Li, che pur senza tripli axel, ha colto uno storico bronzo per il paese oceanico.

Nella danza ha prevalso la coppia battente bandiera americana formata da Leah Neset e dal russo Artyom Markelov, atleti che si allenano a Colorado Springs con Yelena Dostatni, che altri non è che l’ex-danzatrice russa Yelena Khalyavina, vicecampionessa del mondo junior nel 2002 con Maksim Shabalin, sposata con l’ex-pattinatore polacco, nonché noto technical specialist dell’ISU, Andrzej Dostatni. Gli americani hanno vinto abbastanza agevolmente, precedendo i francesi Fradji/Fourneaux, esponenti dell’emergente scuola di Karine Arribert, e i coreani di stanza in Canada Kim/Lee. Da segnalare il settimo posto di Giulia Paolino e Andrea Tuba, coppia di nuova formazione, dal momento che Andrea fino allo scorso anno pattinava con la sorella Giulia: atleti di Mentana, sono seguiti da Valter Rizzo e da Brunhilde Bianchi, oltre che da Stefania De Luca.

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Nella foto Yi Christy Leung HGK

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