Alla vigilia dei Campionati Mondiali di Ibagué, dovendo pronosticare l’esito della competizione della danza, un pensiero ad un possibile en-plein azzurro era stato fatto da più parti, complice anche il fatto che i dominatori della passata stagione, i fratelli portoghesi Walgode, si sono ritirati dalle competizioni e che l’andamento delle gare di quest’anno non ha suggerito risultati eclatanti, tali da poter essere comparati con quelli delle nostre coppie.

Ebbene, tale pensiero non si è rivelato azzardato se è vero che i nostri danzatori hanno letteralmente dominato, staccando in modo netto ed inequivocabile i binomi stranieri. Ottenere questo incredibile successo non è stato facile, anche in ragione di difficoltà impreviste, emerse durante la competizione, ma alla fine la soddisfazione è stata enorme per un risultato che in passato l’Italia aveva centrato altre cinque volte nella storia della specialità, nel dettaglio nel 2004, nel 2012, nel 2013, nel 2014 e, l’ultima volta, nel 2016, quando in quel di Novara si imposero Leoni/Spigai, davanti a Stibilj/Bassi e a Campagnol/Maffei.

A laurearsi campioni del mondo, alla loro prima partecipazione seniores, sono stati Roberta Sasso e Gherardo Altieri Degrassi, reduci da due titoli iridati juniores nelle ultime due stagioni. La modenese Roberta e il monfalconese Gherardo, entrambi non ancora ventenni, hanno pattinato in modo splendido, risultando primi in entrambi i segmenti di gara. Nella style dance, proposta sulle note di danze indiane, proponevano a livello quattro lo stationary lift e a livello tre i travellings e la No Hold Sequence, rimediando solo un livello due nella sequenza di Midnight Blues, la pattern dance scelta quest’anno. Il punteggio particolarmente alto dei loro components faceva tuttavia la differenza, così che nel libero erano gli ultimi a scendere in pista.

Incuranti della pressione derivata dall’essere da tutti indicati come favoriti e dall’aver visto le altre coppie dirette rivali pattinare prima di loro magnificamente, i due azzurri ottenevano il livello quattro in ogni elemento tecnico, costruendo in tal modo un margine di vantaggio molto ampio, incrementato dagli ottimi punteggi dei loro components (nelle rotelle, rispettivamente, skating skills, transitions/linking footwork/movement, performance/execution, choreography/composition, ndr). Sfruttando una valida coreografia basata sul tema dell’ombra, Roberta e Gherardo hanno così vinto la danza libera e con essa la medaglia d’oro, lasciando intendere, vista la giovane età, che nella danza si è forse aperta una nuova era, con nuovi dominatori pronti a stupirci nel corso degli anni.

La medaglia d’argento è andata invece a Martina Nuti e Nicholas Masiero, coppia rivelazione dell’anno, essendo di nuova formazione. Che Martina e Nicholas fossero pattinatori di talento era risaputo, visti i risultati ottenuti negli anni, ma che dalla loro partnership potesse nascere in tempi brevi una coppia di così grande valore non se l’aspettava davvero nessuno. Splendidi nella loro Style Dance, orchestrata sul ritmo del tango argentino, nel libero sfioravano l’impresa, pattinando con grande energia ed espressività. Sulle note di due brani del musicista americano Travis Lake, anche loro conseguivano un livello quattro in ogni elemento tecnico, a dimostrazione di una solidità tecnica eccellente, conquistando dunque un meritato argento.

Caterina Artoni e Raoul Allegranti hanno confermato il bronzo dell’anno passato a Buenos Aires, ma quest’anno la fatica per raggiungere tale bellissimo risultato è stata grande, visto l’esito della Style Dance. Su brani della Chacarera, una danza folclorica propria del nord dell’Argentina, dopo un inizio promettente, i due bolognesi incorrevano in una caduta all’inizio della sequenza di Midnight Blues: il disegno della loro pattern era da subito particolarmente ampio, così che Raoul, pattinando all’indietro, toccava inavvertitamente un tabellone pubblicitario posto a delimitazione della pista. L’atleta perdeva l’equilibrio e cadendo rovinosamente, trascinava con sé Caterina, che franava letteralmente addosso al compagno: la doppia caduta provocava l’interruzione del programma, alla ripresa del quale, dopo aver eseguito l’elemento incriminato, classificato non più che a livello uno, i due atleti completavano la No Hold Sequence “solo” a livello due. Troppi dunque i punti lasciati per strada, così da chiudere il segmento di gara al sesto posto. Nel libero, danzato sulle splendide note del “Magnificat” di Mina, portavano a termine uno splendido programma, che consentiva loro di risalire in classifica, fino al terzo posto finale.

Lo spettacolo offerto dalla gara è stato al solito molto accattivante, specie nel libero, visto che nella Style Dance, è prevalso un certo conformismo, se è vero che, per esempio, ben quattro coppie hanno scelto musiche indiane, o meglio “bollywoodiane”.

Ottimi quarti sono giunti i brasiliansi Giraldi/Werle, addirittura terzi nel primo segmento di gara: i due pattinatori verdeoro sono apparsi davvero molto migliorati rispetto alle altre loro uscite in stagione, grazie anche a un delicato libero sul tema de “Gli Ombrelli di Cherbourg”. Per la prima volta in stagione hanno così sconfitto i colombiani Gerena/Carreno, individuati tra i favoriti, ma condizionati dalla pressione su di loro esercitata dal numeroso pubblico di casa: per loro vi è stato un quinto posto, “salvato” per pochi centesimi di punto dall’assalto degli spagnoli Mateo/Delgado, meritatamente quarti nella Style Dance, pattinata sulle note di musiche folcloristiche messicane.

Sono molto piaciuti anche i portoghesi Oliveira/Silva, settimi, penalizzati da troppi errori nella Style Dance, ma capaci di impressione con la loro danza libera sulla colonna sonora di “Tron:Legacy”. Da segnalare anche la coppia colombiana Aranguren/Trivino, nona in classifica, che nel libero ha proposto due sollevamenti, il rotational e il “combinato”, entrambi di livello quattro, con la ragazza a sollevare il ragazzo, rievocando in tal senso due coppie del pattinaggio su ghiaccio, note per aver proposto tale varietà tecnica, ovvero i francesi Anisina/Peizerat e gli azzurri Faiella/Scali.

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Nella foto Roberta Sasso/Gherardo Altieri Degrassi (ITA)

foto di Raniero Corbelletti

Nella foto Martina Nuti/Nicholas Masiero (ITA)

foto di Raniero Corbelletti

Nella foto Caterina Artoni/Raoul Allegranti (ITA)

foto di Raniero Corbelletti
Categorie: Rotelle