Il Nebelhorn Trophy di Obertsdorf ha visto andare in scena una competizione di danza molto attesa, soprattutto in ragione della presenza di Lilah Fear/Lewis Gibson, lo scorso anno medaglia d’argento agli Europei alle spalle dei nostri Guignard/Fabbri e in qualsiasi caso binomio di grande valore a livello internazionale.

La coppia di stanza a Montreal non ha in effetti tradito le attese, vincendo con ampio margine, a testimonianza di una superiorità indiscussa, già evidenziatasi chiaramente in sede di Rhythm Dance. Perfettamente a loro agio sulle musiche degli anni Ottanta richieste quest’anno, melodie sulle quali del resto si erano già cimentati in passato con successo, la statunitense Lilah e l’inglese Lewis hanno nel complesso ben pattinato i brani di Annie Lennox prescelti, anche se i livelli assegnati alle loro sequenze di passi non sono stati particolarmente alti.

Nel libero, sulla colonna sonora del film “Rocky”, la coppia ha mostrato la consueta velocità di esecuzione, associata in questa occasione a una capacità interpretativa in parte inaspettata. L’impressione è che i due britannici abbiano quest’anno buoni programmi e che, russi permettendo, siano pronti a lottare con Marco e Charlene per il podio europeo.

Al secondo posto si è classificata un’altra coppia “mista”, quella lituana formata da Allison Reed/Saulius Ambrulevicius che, probabilmente galvanizzati dall’assegnazione dei Campionati Europei alla città di Kaunas, hanno iniziato la stagione con il piede giusto. Secondi nel primo segmento di gara nonostante anche le loro sequenze di passi siano state valutate di basso livello, gli allievi della scuola di Montreal hanno pattinato una danza libera su due brani di musicisti contemporanei tendenti a fondere elementi musicali classici con generi dance e pop: l’esito della scelta è piaciuto ai giudici che li hanno preferiti ai finlandesi Turkkila/Versluis, allievi a Helsinki del nostro Maurizio Margaglio.

Juulia e Matthias, due singolisti di valore internazionale convertiti alla danza da ormai diversi anni, hanno colto la terza posizione in tutti e due i segmenti di gara, ma in entrambe le occasioni non hanno del tutto convinto, specie nel libero dove, pattinando musiche della band inglese dei Phoria, hanno puntato ancora una volta su melodie tendenzialmente “lente”, capaci comunque di valorizzare le loro bellissime linee.

Detto che in gara non vi erano coppie azzurre, va anche ricordato che sulla pista bavarese un po’ d’Italia c’era, con la presenza dei cechi Mrazkova/Mrazek e dei georgiani Kazakova/Reviya, coppie “allieve” di Matteo Zanni in quel di Egna: nell’occasione Katerina e Daniel si sono presi la rivincita sui compagni di allenamento, ribaltando il verdetto di Bergamo, così da concludere al quinto posto, subito dietro i redivivi statunitensi Carreira/Ponomarenko, con Masha e Gorsha sesti, dopo un ben più promettente quarto posto nella prima parte di gara.

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Nella foto Lilah Fear/Lewis Gibson (GBR)

foto di Luca Tonegutti

Nella foto Allison Reed/Saulius Ambrulevicius (LTU)

foto di Luca Tonegutti

Nella foto Juulia Turkkila/Matthias Versluis (FIN)

foto di Luca Tonegutti