Su una pista, quella della Ondrej Nepela Arena, molto fortunata per i colori azzurri, visto che qui, nel 2001, Barbara Fusar Poli e Maurizio Margaglio vinsero il titolo europeo della danza, infliggendo una sonora sconfitta ai francesi Anisina/Peizerat, Gabriele Frangipani è tornato alla vittoria, aggiudicandosi come accaduto dodici mesi fa il prestigioso Ondrej Nepela Memorial, torneo che insieme al Nebelhorn di Oberstdorf e al Golden Spin di Zagabria condivide il ruolo che nel ciclismo si direbbe di “classica”, visto che si disputa da trent’anni anni a questa parte.
La competizione intende ricordare un vero e proprio mito dello sport slovacco e, più in generale, del pattinaggio mondiale, ovvero Ondrej Nepela, campione olimpico a Sapporo nel 1972, ma anche tre volte campione del mondo fra il 1971 e il 1973, nonché cinque volte campione europeo fra il 1969 e il 1973.
Il ventiduenne azzurro si trova evidentemente a meraviglia sulla pista della capitale slovacca e il suo successo è risultato di grande pregio, visto che ad uscire sconfitti sono stati pattinatori di grande valore tecnico o diversamente apparsi in questo scorcio di stagione particolarmente in forma. Complice una combinazione in cui il previsto quadruplo toeloop si è trasformato in doppio toeloop, a precedere il triplo toeloop, Gabriele chiudeva lo short program al sesto posto, grazie comunque al quadruplo salchow e al triplo axel, staccato di cinque punti dal russo battente bandiera georgiana Nika Egadze, secondo al Lombardia Trophy in scia a Kagiyama.
Nel libero l’azzurro effettuava correttamente il quadruplo toeloop in singolo, il quadruplo salchow, la combinazione triplo axel-triplo toeloop e un secondo triplo axel, ipotecando il successo parziale. In realtà, nonostante una caduta nella combinazione triplo toeloop-euler-triplo salchow, il nostro atleta realizzava ancora due tripli e in aggiunta tutte e tre le trottole e la sequenza di passi risultavano di livello quattro: è così che la sua vittoria si concretizzava, con un vantaggio di soli sessanta centesimi su Egadze, nuovo talento di scuola Tutberidze.
Il terzo gradino del podio era invece dell’israeliano Gorodnitsky, quest’anno vittorioso alla Cranberry Cup di Boston, in una gara in cui il vicecampione del mondo, il coreano Junhwan Cha, e il bronzo europeo 2022, Denis Vasiljevs, sono stati relegati rispettivamente al sesto e al settimo posto. Frangipani, che nell’occasione ha stabilito il proprio record nel libero, è ora atteso a una stagione nella quale può finalmente dare prova con continuità dell’eccellente talento che possiede che, se ben calibrato, lo può condurre ai vertici internazionali.
La Corea si è comunque ampiamente consolata in campo femminile, allorché la sedicenne Chaeyeon Kim si è imposta con grande autorevolezza davanti alla vicecampionessa mondiale Haein Lee, che a Bratislava era all’esordio stagionale. La Kim, terza al Lombardia Trophy, sembra poter ulteriormente rafforzare una squadra, quella coreana, che si avvia ad acquisire lo status di superpotenza del pattinaggio, visto i successi internazionali di vari suoi rappresentanti.
La campionessa italiana Lara Gutmann ha chiuso al settimo posto, facendo, in termini di punteggio, un leggero passo indietro rispetto alla gara di Bergamo. Lara è alla ricerca della propria migliore forma, in vista dell’esordio nel Grand Prix, per lei fissato al prossimo Skate Canada.
La danza ha invece premiato i britannici Lilah Fear/Lewis Gibson, che a una settimana dal successo del Nebelhorn, si sono ripetuti sia pur su valori tecnici inferiori. Alle loro spalle si sono classificati gli attesissimi russi Diana Davis/Gleb Smolkin, passati durante l’estate alla federazione georgiana: ricchi di talento, nel libero non sono riusciti a fronteggiare i rivali a causa di una caduta di Diana nei twizzles, riuscendo comunque a contenere gli scatenati fratelli cechi Taschlerova/Taschler, apparsi ancora una volta in grande crescita.
Tutti i risultati nella sezione COMPETIZIONI, sottosezione GHIACCIO
Nella foto Gabriele Frangipani (ITA)

Nella foto Natalie Taschlerova/Filip Taschler (CZE)
