Riprendendo una tradizione bruscamente interrottasi con la spaventosa epidemia di covid, in Cina è andato nuovamente in scena lo Shanghai Trophy, vera e propria festa degli sport del ghiaccio, visto che nel programma, oltre al pattinaggio artistico, è inserito anche lo short track.

Sulla stessa pista che nel 2015 vide lo svolgimento dei Campionati Mondiali, hanno gareggiato pattinatori di varie nazioni, invitati sulla base dei risultati delle ultime stagioni: è così che in gara si sono visti i campioni italiani Matteo Rizzo e Charlene Guignard/Marco Fabbri, a difendere al meglio i nostri colori.

Marco e Charlene hanno colto una bella vittoria, che fa il paio con quella conquistata a Bergamo nel Lombardia Trophy: gli allievi di Barbara Fusar-Poli e Roberto Pelizzola hanno trionfato in un contesto ristretto di coppie in gara, regolando i campioni francesi in carica Loparyova/Brissaud, ottimi quinti agli Europei di Espoo lo scorso anno, e i redivivi Shiyue Wang/Xinyu Liu, al rientro dopo un anno reso difficoltoso da vari problemi fisici.

Quella della coppia milanese non è stata una passeggiata, visto che nella Rhythm Dance sono stati penalizzati da un evidente errore di Marco nella sequenza di twizzles: la circostanza è costata loro molto in termini di punti, così che la coppia transalpina, pur sconfitta, si è trovata staccata di meno di quattro punti. Fortunatamente Marco e Charlene si sono ampiamente ripresi nella danza libera, dove su un mix di musiche melodiche tratte da varie colonne sonore, hanno mostrato tutto il loro talento, andando a dominare il segmento di gara con un punteggio molto incoraggiante in vista degli impegni futuri. Gli azzurri saranno ora impegnati nelle tappe di Grand Prix, nel dettaglio in Francia per il Grand Prix de France e in Giappone per l’NHK Trophy.

Loparyova/Brissaud, ora accasatisi all’affollatissima scuola canadese di Montreal, hanno confermato i loro progressi, proponendo un ottimo libero sulle musiche di Sergey Rachmaninov, il grande musicista russo di cui quest’anno ricorre il 150° anniversario dalla nascita: per loro vi è stato un ottimo argento, davanti ai campioni nazionali cinesi sopraccitati.

Chi nel Grand Prix esordirà presto sarà Matteo Rizzo, che in Cina ha concluso in quarta posizione, molto lontano dal podio. Matteo purtroppo è reduce da una fastidiosissima forma di pubalgia, che ha negativamente condizionato la sua preparazione, inducendolo a rinunciare al Lombardia Trophy. A Shanghai l’atleta delle Fiamme Azzurre ha fatto il possibile, in una gara dove è apparso in difficoltà da subito: nello short riduceva a triplo il previsto quadruplo toeloop, mancando totalmente la combinazione prevista con il quadruplo loop. Nel libero sottoruotava il quadruplo toeloop inizialmente, cadendo tuttavia in entrambi i doppi axel, così da conservare con una certa fatica il quarto posto finale, in una gara in cui il campione europeo Adam Siao Him Fa è stato, nel libero, straordinario.

Il francese di origine africana, visto che i genitori sono originari delle Isole Mauritius, ha entusiasmato il pubblico con un programma fantastico su musiche di Max Richter: con quattro tripli, un lutz due toeloop e un salchow per la precisione, e due tripli axel, Adam è andato a ritoccare il record francese, nonostante una penalizzazione per “movimento illegale”, allorché nella sequenza coreografica finale andava a realizzare un vietatissimo back flip, elemento che la sua illustre concittadina, l’indimenticabile Surya Bonaly, eseguiva abitualmente, ad infrangere regole obsolete. Il pattinatore di Nizza è apparso dunque in grado, in attesa del rientro dei russi, di dare del filo da torcere ai formidabili pattinatori giapponesi, vista la sua maturazione anche dal punto di vista artistico: nel frattempo, cosa non da poco, ha messo in fila il coreano Cha e il cinese Jin, atleti medagliati mondiali nelle passate stagioni.

Nelle coppie ottimo è stato l’esordio della nuova coppia cinese Cheng Peng/Lei Wang, reduci da precedenti fortunate partnerships, capace di rimontare dal terzo posto dello short i tedeschi Hocke/Kunkel, bronzo europeo, e gli australiani Golubeva/Giotopoulos Moore, vicecampioni del mondo juniores, primi nello short ma disastrosi nel libero.

In tema di ritorni ad alti livelli ha fatto molto piacere la vittoria fra le donne di Bradie Tennell, venticinquenne in passato bronzo alle Olimpiadi di Pyeongchang 2018 nel team event e bronzo ai Four Continents 2020, condizionata negli ultimi anni da innumerevoli guai fisici. La statunitense ha regolato la vicecampionessa del mondo Haein Lee, prima nello short, e la talentuosa pattinatrice estone Petrykina, nota internazionalmente con un cognome malamente translitterato dal russo, Petrokina.

Tutti i risultati nella sezione COMPETIZIONI, sottosezione GHIACCIO

Nella foto Adam Siao Him Fa (FRA)

foto di Luca Tonegutti

Nella foto Charlene Guignard/Marco Fabbri (ITA)

foto di Diego Barbieri
Categorie: Ghiaccio