Grosse sorprese al Finlandia Trophy di Espoo, località alle porte di Helsinki che lo scorso anno ha ospitato l’edizione 2023 dei Campionati Europei, in ragione di alcuni risultati che hanno completamente ribaltato i pronostici.

In tal senso occorre dunque partire dal settore della danza, dove i favoritissimi canadesi Laurence Fournier-Beaudry/Nikolaj Soerensen hanno concluso solamente al terzo posto, in una gara compromessa da una disastrosa rhythm dance: nel loro programma sulle musiche della colonna sonora del film “Top Gun”, alla fine del primo set di twizzles, i due pattinatori si avvicinavano pericolosamente tanto da toccarsi e, nel caso di Laurence, di cadere. L’errore condizionava anche l’esecuzione della successiva sequenza di passi, così che alla fine la coppia non era niente di meglio che settima.

I canadesi si rifacevano nella loro danza libera sul tema del musical “Notre Dame de Paris”, ma la loro rimonta si fermava ad una comunque soddisfacente terza posizione, in una gara che i beniamini di casa Juulia Turkkila/Matthias Versluis facevano propria grazie a due ottimi programmi, preparati insieme al loro tecnico, il nostro grande Maurizio Margaglio. I finlandesi, medaglia di bronzo agli Europei, hanno distanziato la coppia statunitense formata da Christina Carreira e da Anthony Ponomarenko, secondogenito dei leggendari Marina Klimova/Sergey Ponomarenko, campioni olimpici nel 1992, dopo un argento nel 1988 e un bronzo nel 1984.

L’altra sorpresa è venuta dalla gare delle coppie, dove il binomio americano Ellie Kam/Danny O’Shea si è aggiudicato la vittoria prevalendo in entrambi i segmenti di gara sugli azzurri Rebecca Ghilardi/Filippo Ambrosini, argento europeo in carica. La coppia americana, di stanza a Colorado Springs, si è formata da soli due anni e propone un’ampia differenza d’età, essendo Ellie diciannovenne e Danny trentaduenne. Vedendoli pattinare si può dire che l’esperienza di O’Shea abbia un grande peso nei positivi risultati fin qui conseguiti: d’altra parte non va dimenticato che insieme alla sua partner storica Tarah Kayne fu medaglia d’oro ai Four Continents del 2018.

Nonostante due cadute nel libero gli americani hanno colto la vittoria finale, buon viatico per le tappe di Grand Prix, cui prenderanno parte. Rebecca e Filippo hanno purtroppo scontato alcune indecisioni nei salti in singolo, a fronte di grandi miglioramenti in altri aspetti tecnici: nel corto Rebecca cadeva nel triplo salchow in parallelo, mentre Filippo nel lungo finiva per cadere nel secondo doppio axel, seguito in sequenza ad un altro doppio axel.

Gli azzurri possono comunque rallegrarsi del secondo posto e soprattutto dei consensi ricevuti dal loro nuovo libero sulla colonna sonora del film “Dracula di Bram Stoker”. In gara erano anche Irma Caldara e Riccardo Maglio, anche loro alla ricerca della miglior forma: la coppia un tempo allenata dalla compianta Tiziana Pagani e ora seguita da Cristiana Di Natale ha concluso al nono posto, in una gara che è stata preludio alla loro partecipazione a Skate America, contesto dove sicuramente sapranno far valere tutta la loro esperienza.

Nella gara maschile si è registrata la doppietta giapponese, con il diciottenne Kao Miura, campione del mondo junior e campione dei Quattro Continenti, capace di precedere Shun Sato, diciannovenne, oro nella finale del Grand Prix junior 2019/2020 di Torino. Miura ha vinto con sicurezza, proponendo nel libero quattro quadrupli, ma non tutti precisi in termini di rotazione: nonostante una caduta nel secondo quadruplo toeloop è stato in grado di respingere le ambizioni del rivale, capace nel libero di insidiarlo da vicino.

In gara vi era anche il nostro Nikolaj Memola, che dopo un promettente terzo posto nello short, è scivolato in sesta posizione a causa di un libero infelice, in cui ha proposto un quadruplo lutz sottoruotato e due tripli axel, prima di cadere nella sequenza triplo lutz-doppio axel. In generale il milanese è comunque apparso in chiaro crescendo di forma, dopo un inizio di stagione un po’ incolore, visto l’ottavo posto all’Autumn Classic International.

Tra le donne a trionfare è stata la coreana Yelim Kim, che pur essendo solo ventenne è, fra le numerose e valide pattinatrici coreane, una vera e propria veterana. La Kim ha sconfitto la giapponese Rinka Watanabe, seconda, e la campionessa europea Anastasiya Gubanova, russa di nascita ma georgiana di passaporto “sportivo”, terza. Prima nel corto, la Kim ha nel libero respinto le velleità delle avversarie nonostante alcune imprecisioni rilevanti. In gara vi era anche la nostra Pezzetta, atleta dalle qualità fisiche enormi, spesso non supportate da un’adeguata capacità di gestire le emozioni. Alla fine per l’azzurra vi è stato un incoraggiante sesto posto finale, a conferma di uno stato di forma crescente, che in effetti, se confermato, potrebbe portare ad una nuova dimensione agonistica.

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Nelle foto Rebecca Ghilardi/Filippo Ambrosini (ITA)

foto di Diego Barbieri
foto di Diego Barbieri
Categorie: Ghiaccio