Per la prima volta nella sua storia il prestigioso Skate America ha fatto tappa ad Allen, sobborgo della ben più famosa Dallas, ospitato nel Credit Union Center, arena multifunzionale la cui capienza è di circa 8000 posti. In contemporanea al Grand Prix russo ha preso così avvio il tradizionale Grand Prix sotto l’egida dell’ISU, apparso da subito di livello tecnico molto lontano da quello di un recente passato. Solo la categoria maschile ha mostrato eclatanti prodezze, laddove le altre gare hanno pagato dazio all’assenza degli atleti russi.
Esempio significativo è stato quello offerto dalla gara delle coppie di artistico, in cui i vincitori, i tedeschi Hocke/Kunkel, non sono andati oltre un modesto punteggio di 184.23, frutto di due programmi caratterizzati da vari errori. Ciò detto, IceLab, centro di eccellenza dell’ISU, da tempo sede di allenamento di varie coppie provenienti da tutto il mondo, ha potuto gioire del successo dei “suoi” Annika Hocke/Robert Kunkel, pattinatori che lo scorso anno furono medaglia di bronzo agli Europei di Espoo, seguiti a Bergamo da Rosanna Murante e Ondrej Hotarek.
Annika e Robert, originari di Berlino, si erano segnalati già nel 2020, allorché furono brillanti quarti ai Campionati Mondiali Juniores ma grazie agli allenamenti “italiani” hanno compiuto un decisivo salto di qualità. Primi già nello short program, nonostante una caduta di Annika nel triplo salchow in parallelo, i campioni nazionali tedeschi nel libero hanno tenuto a distanza i canadesi Lia Pereira/Trennt Michaud lo scorso anno sesti ai Mondiali e quarti ai Four Continents al loro primo anno di partnership. Hocke/Kunkel hanno dunque vinto ma non convinto, poiché Annika è caduta nel triplo salchow anche nel libero, mostrando problemi anche nella sequenza di salti: tuttavia, in generale, si sono mostrati competitivi in vista dei prossimi appuntamenti.
Tra gli uomini il diciannovenne statunitense di origini russe Ilia Malinin, già bronzo mondiale lo scorso anno e campione mondiale junior nel 2022, ha una volta di più confermato il proprio immenso talento, oltrepassando la barriera dei 300 punti nel totale dei due programmi. Figlio di Tatyana Malinina, pattinatrice russa che sotto la bandiera dell’Uzbekistan, nel 1999, vinse l’edizione inaugurale dei Four Continents e la finale del Grand Prix, e di Roman Skornyakov, anche lui russo e atleta olimpico per l’Uzbekistan, Ilya è seguito oltre che dai genitori anche dal grande tecnico russo-armeno Rafael Aratunyan, già allenatore tra gli altri di Nathan Chen, Michelle Kwan, Jeffrey Buttle.
Il giovane campione, sulle note di una versione moderna di “Malaguena”, è stato impeccabile nello short, in cui, dopo il quadruplo toeloop iniziale, ha eseguito la combinazione quadruplo lutz-triplo toeloop e il triplo axel. Nel libero, pur rinunciando ad eseguire il quadruplo axel, ha proposto altri quattro quadrupli, di cui due in combinazione, rispettivamente, quadruplo lutz-euler-triplo salchow e quadruplo toeloop-triplo toeloop, così da stabilire il nuovo personale. Alle sue spalle ha brillato il francese Kevin Aymoz, allievo della nostra Silvia Fontana, apparso decisamente più consistente dal punto di vista tecnico rispetto a un recente passato.
I campioni del mondo in carica Madison Chock/Evan Bates hanno vinto facilmente la gara di danza, cogliendo il loro quarto successo a Skate America, in una serie cominciata addirittura nel 2014. Dopo una rhythm dance ancora non del tutto convincente, i due veterani statunitensi hanno presentato un’ottima danza libera sulle note dei Pink Floyd, non lasciando scampo alle ambizioni degli avversari, nello specifico i validi canadesi Lajoie/Lagha, in una gara in cui le coppie del nostro Matteo Zanni, nel dettaglio i fratelli Taschler e i fratelli Mrazek, sono state decisamente e immeritatamente valutate.
Tra le donne si è imposta l’eterna piazzata Loena Hendrickx, atleta allenata dal noto fratello Jorik: se dal punto di vista delle componenti del programma la belga appare all’altezza delle migliori russe, dal punto di vista tecnico l’attualmente virtuale confronto non andrebbe a premiarla, visto che è lontana dall’eseguire il triplo axel e i diversi quadrupli. Alle sue spalle si è confermata l’italoamericana Isabeau Levito, che ha preceduto la bravissima estone di etnia russa Petrykina, il cui cognome “originale” viene “storpiato” o meglio “estonizzato” in Petrokina.
Unici italiani in gara sono stati Irma Caldara/Riccardo Maglio, sesti nelle coppie di artistico, ma non certo fortunati visto l’incidente nel warm-up dello short occorso ad Irma, scontratasi con un pattinatore rivale e ferita dal pattino di questo ad una gamba. Irma e Riccardo non hanno avuto un inizio di stagione brillante, ma essendo dei combattenti sapranno certamente recuperare la loro forma migliore.
Tutti i risultati nella sezione COMPETIZIONI, sottosezione GHIACCIO
Nella foto Annika Hocke/Robert Kunkel (GER)

Nella foto Irma Caldara/Riccardo Maglio (ITA)
