Sulla stessa pista che nel 2019 ospitò la finale del Grand Prix, è andata in scena l’edizione 2023 di Skate Canada, competizione inaugurata esattamente cinquant’anni fa e dal 1995 divenuta parte integrante del Grand Prix, a quel tempo denominato Champion’s Series. Nell’arco di questo mezzo secolo di vita del prestigioso torneo canadese, l’Italia ha visto i propri pattinatori vincere in tre occasioni, due volte in era pre-Grand Prix, rispettivamente con la grande Susanna Driano nel 1975 e con i bravissimi danzatori Stefania Calegari e Pasquale Camerlengo nel 1991, e una volta, nel 2013, con gli eccellenti Stefania Berton e Ondrej Hotarek nelle coppie di artistico.

L’edizione di quest’anno non è stata avara di soddisfazione per i nostri colori, viste le due bellissime medaglie di bronzo colte da Matteo Rizzo e dalla nuova coppia di artistico, formata da Lucrezia Beccari e Matteo Guarise. Reduce da un inizio di stagione sofferto, a causa di una fastidiosissima pubalgia, Matteo Rizzo è stato artefice di una grande rimonta dopo un modesto ottavo posto nello short program, “figlio”, come si suol dire, dei due errori commessi nei salti quadrupli: sulla musica del famoso brano della cantautrice francese Indila, “Dernière Danse”, l’azzurro sottoruotava il toeloop posto in combinazione con il doppio toeloop, e concludeva su due piedi e con uno step-out il loop proposto come salto singolo.

Nel suo libero sulle note di “Fix You” dei Coldplay, il milanese delle Fiamme Azzurre si riscattava pienamente, andando ad eseguire perfettamente i due quadrupli già presentati nel corto e altri sei tripli, fra i quali un bellissimo triplo axel eseguito in sequenza con un doppio axel: nonostante uno step-out nel secondo triplo axel, oltrepassava la soglia dei 170 punti, conquistando la medaglia di bronzo, la quarta per lui in tappe del Grand Prix, dopo quelle di Skate Canada 2022, quella della Cup of China 2019 e quella del NHK Trophy 2018.

Meglio di lui nel libero faceva solo il giapponese Kao Miura, campione del mondo junior e oro ai Four Continents lo scorso anno, che nonostante una caduta nel secondo triplo axel, grazie a quattro salti tripli, risaliva al secondo posto finale, in una gara in cui a vincere era il suo connazionale Sota Yamamoto. Allievo della famosa Machiko Yamada, medaglia d’oro alle Universiadi di Lake Placid 2023, dopo numerosi secondi posti, compreso quello alla finale del Grand Prix di Torino lo scorso anno, Sota è riuscito finalmente ad ottenere una prestigiosa vittoria, grazie soprattutto ad un ottimo short program, in cui ha costruito un netto vantaggio che ha poi difeso strenuamente nel libero.

Matteo Guarise conosce bene Vancouver: qui vi ha disputato la finale del Gran Prix 2019, finendo ottimo quinto in scia a grandi coppie di un recente passato. Ebbene, Matteo è tornato protagonista in riva al Pacifico, salendo sul podio di Skate Canada, ma non insieme alla storica partner Nicole Della Monica, ma con la giovanissima Lucrezia Beccari, pattinatrice con la quale punta a prendere parte alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Lucrezia e Matteo hanno colto il bronzo, medaglia che per Matteo è la quarta in tappe del Grand Prix, la seconda di bronzo, che va anche ad affiancarsi a due medaglie d’argento. Reduci da un periodo di preparazione molto problematico, a causa di problemi fisici di Matteo, gli azzurri sono stati pressochè perfetti nel corto, concluso al secondo posto, pur scontando in termini di punteggio dei components relativamente basso, il fatto di essere stati i primi a scendere sul ghiaccio.

Nel libero Matteo cadeva nel triplo toeloop in parallelo, pregiudicando di fatto l’intera combinazione prevista, mentre Lucrezia eseguiva solo doppio il programmato triplo salchow: nonostante queste imprecisioni chiudevano la gara al terzo posto, sopravanzati dai russi battenti bandiera ungherese, Pavlova/Svyatchenko, e comunque distanti dalla coppia canadese, formata dall’americana Stellato e dal quebecchese Deschamps.

La quarantenne Deanna, già argento nel lontanissimo 2000 ai Mondiali juniores, e il trentaduenne Maxime sono seguiti da Josee Picard, allenatrice di valore che portò al titolo mondiale 1993 e al bronzo olimpico 1992 Isabelle Brasseur e Lloyd Eisler. Con la prova canadese gli azzurri si sono assicurati la possibilità di gareggiare in una seconda tappa del Grand Prix, l’NHK Trophy, così da avere intatte la possibilità di qualificarsi per la finale.

Detto della scontata vittoria tra le donne di Kaori Sakamoto, in una competizione in cui Lara Gutmann ha chiuso al nono posto, traendo vantaggio da un bellissimo libero, pattinato su musiche tratte da film di Hitchcock, va sottolineata la splendida prova dei canadesi Piper Gilles e Paul Poirier, che nella danza hanno vinto per la quarta volta il titolo di Skate Canada. Aldilà della loro vittoria, Piper e Paul hanno pattinato magnificamente due splendidi programmi, in cui hanno mostrato una qualità tecnica, una sensibilità artistica e un’interpretazione della musica davvero d’altri tempi, caratteristiche capaci di riconciliare gli appassionati, stanchi di vedere sets di twizzles sempre più veloci e insensati sollevamenti rotanti sempre più acrobatici, allo sport della danza su ghiaccio. La speranza è dunque è che le loro prestazioni possano essere d’ispirazione alle giovani coppie che nei prossimi anni andranno a cimentarsi in quel magnifico sport che è il pattinaggio artistico.

Tutti i risultati nella sezione COMPETIZIONI, sottosezione GHIACCIO

Nella foto Matteo Rizzo (ITA)

foto di Raniero Corbelletti

Nella foto Lucrezia Beccari/Matteo Guarise (ITA)

foto di Luca Tonegutti

Nella foto di Lara Gutmann (ITA)

foto di Raniero Corbelletti
Categorie: Ghiaccio