Nei giorni scorsi, esattamente il 2 novembre, in quel di Berlino è venuta a mancare all’età di 94 anni, una grande protagonista del pattinaggio artistico mondiale, ovvero la grande allenatrice tedesca Jutta Mueller, capace con i suoi atleti di vincere ben 58 medaglie a livello di Campionati Europei, Mondiali e Giochi Olimpici.
Nata il 13 dicembre 1928 a Chemnitz, città divenuta poi, nella Repubblica Democratica, Tedesca Karl Marx Stadt, Jutta, nota con il cognome da nubile di Loetzsch, iniziò a praticare sia il pattinaggio su ghiaccio che il pattinaggio a rotelle, specializzandosi poi nel settore del ghiaccio, dove colse il terzo posto ai campionati della Germania Est del 1953.
Ritiratasi dall’attività agonistica, cominciò presto quella di allenatrice, portando al successo la figlia Gabriele Seyfert, nata nel 1948 dal suo primo matrimonio. Ricordiamo che Gabriele fu la prima donna al mondo a realizzare in gara il triplo loop e che in carriera vinse l’argento olimpico a Grenoble nel 1968 e si laureò due volte campionessa europea e mondiale, esattamente nel ’69 e nel ’70, titoli cui va aggiunto un terzo alloro europeo vinto nel ’67.
Ritiratasi dalle gare la figlia, Jutta, nel frattempo risposatasi e dunque divenuta Mueller a tutti gli effetti, crebbe numerosi altri atleti di grande valore, a partire da Anett Poetzsch, campionessa olimpica a Lake Placid nel 1980, ma anche due volte campionessa del mondo e quattro volte campionessa europea, per giungere poi a Jan Hoffmann, argento olimpico a Lake Placid, nonché due volte campione del mondo e anche lui quattro volte campione europeo.
Tuttavia la sua allieva più famosa è stata certamente la leggendaria Katarina Witt, due volte campionessa olimpica nel 1984 e nel 1988, oltre che quattro volte campionessa del mondo e sei volte campionessa d’Europa.
Con il ritiro dalle competizioni della Witt e con la caduta del muro di Berlino, nonostante il suo palmares, la Mueller faticò a trovare una sua dimensione nella Germania unificata, così che dopo aver portato all’oro europeo nel 1990 Evelyn Grossmann, si eclissò dal pattinaggio. Tornò alla ribalta solo nel 1994, allorché aiutò la Witt nel suo rientro agonistico in occasione delle Olimpiadi di Lillehammer, dove Katarina concluse al settimo posto.
Nel 2004 ha avuto un grande riconoscimento internazionale, venendo inserita in quella che è la Hall of Fame del pattinaggio artistico mondiale, che ha sede a Colorado Springs, negli Stati Uniti, nel contesto del Museo del Pattinaggio. Dura e inflessibile, ma particolarmente lungimirante e ambiziosa come solo le grandi allenatrici sanno essere, la Mueller lascia nel mondo del pattinaggio un ricordo indelebile e pieno di nostalgia.
Nella foto Jutta Mueller (GER/RDT)
