Praticamente in contemporanea al dolore per la morte di Jutta Mueller, il pattinaggio artistico mondiale piange la scomparsa del grande Oleg Protopopov, che insieme alla moglie Lyudmila Byelousova rivoluzionò la specialità delle coppie d’artistico durante una carriera agonistica quasi ventennale.
Oleg è morto lo scorso 31 ottobre ad Interlachen, in Svizzera, nazione in cui insieme alla moglie viveva dal 1979, allorché, approfittando di un’esibizione del Balletto sul Ghiaccio di Leningrado, compagnia di cui facevano parte, i due pattinatori chiesero, ottenendolo, asilo politico in Svizzera.
Sotto la guida di Igor Moskvin, la coppia Byelousova/Protopopov vinse due medaglie d’oro olimpiche, nel dettaglio ad Innsbruck nel 1964 e a Grenoble nel 1968, quattro titoli mondiali ed europei consecutivi fra il ’65 e il ’68, vittorie cui si devono aggiungere tre argenti e un bronzo mondiali oltre che quattro argenti europei.
Coppia legatissima e totalmente dedita al pattinaggio, i coniugi Protopopov hanno pattinato in esibizione fino al 2015, due anni prima che Lyudmila morisse.
Con la morte di Oleg Protopopov se ne va un altro grande protagonista di una stagione indimenticabile e probabilmente irripetibile nella storia del pattinaggio, l’eroe di un’ epoca in cui l’espressione artistica aveva ampia libertà di evidenziarsi, così da rendere il nostro sport una vera e propria “performing art”.
Per meglio conoscere le gesta dei due grandi pattinatori russi, pubblichiamo di seguito l’articolo che Filippo Ferrari dedicò loro sul numero 34 di Doppio Axel.
Doppio Axel, Lyudmila Byelousova/Oleg Protopopov, numero 34
Nella foto Lyudmila Byelousova/Oleg Protopopov (RUS)
