La capitale del Cile, Santiago, ha ospitato nei giorni scorsi l’edizione numero 19 dei Giochi Panamericani, rassegna polisportiva che ogni quattro anni, a partire dal 1951, vede sfidarsi i migliori atleti del continente non solo nelle discipline olimpiche, ma anche in altre particolarmente popolari nello specifico contesto territoriale.

È così che anche il pattinaggio artistico a rotelle trova meritatamente spazio in questo importantissimo “palcoscenico” internazionale: dopo la presenza dimostrativa nell’edizione di San Juan de Portorico 1979, il nostro sport è presente continuativamente nel programma dei giochi dall’edizione di Indianapolis 1987: purtroppo dall’edizione di Santo Domingo 2003 non sono più previste le competizioni delle coppie e della danza, in relazione al fatto che il numero degli atleti partecipanti alle due discipline era molto ridotto. La speranza è che presto vengano ripristinate, a patto che la federazione internazionale, World Skate, metta a punto un particolare progetto di sviluppo, volto ad aumentare da una parte il numero delle coppie attive e dall’altra il loro livello tecnico.

Le due gare si sono rivelate agonisticamente interessanti e hanno in visto in competizione pattinatori tutti alla prima esperienza ai Giochi Panamericani, fatta eccezione del paraguaiano Victor Lopez, già presente non solo nell’edizione di Lima 2019, quando si classificò al quarto posto, ma addirittura in quella di Toronto 2015, dove fu quinto: il ventisettenne di Asuncion ha cercato in ogni modo di salire sul podio, ma dopo il terzo posto nello short program, ha subito la rimonta del colombiano Rojas, finendo ancora una volta quarto.

A vincere è stato il ventenne brasiliano Erik Leite, già campione panamericano a Cancun lo scorso anno e primo quest’anno ai Giochi Sudamericani degli Sport Rotellistici. Decimo ai Mondiali di Ibagué e a quelli dello scorso anno a Buenos Aires, Erik ha costruito il suo successo nello short program, rintuzzando nel libero il tentativo di rimonta dell’argentino Mastroianni, suo coetaneo, tredicesimo agli ultimi mondiali.

Leite, il cui secondo cognome, quello materno, denuncia chiaramente le origini lituane della madre, Miedziukevicius, ha riportato in Brasile un titolo che il grandissimo Marcel Sturmer, due volte vicecampione del mondo nel 2010 e nel 2011 dietro al nostro Dario Betti, seppe vincere per quattro edizioni consecutive, dal 2003 al 2015.

In campo femminile ha prevalso l’esperta colombiana Sandra Diaz, reduce da un disastroso mondiale casalingo, che l’ha vista chiudere a un modestissimo 19° posto. La ventiseienne allieva di Pilar Ruiz si è presa la rivincita sulla brasiliana Bianca Ameixeiro, che in stagione l’aveva sconfitta sia ai citati Giochi Sudamericani Rotellistici, sia nella finale delle Artistic International Series di San Juan. La ventiseienne di Cundinamarca ha, come Leite, preso vantaggio con un ottimo short program, pattinato sulle note del musical “I Miserabili”, difendendosi nel libero dal ritorno della rivale.

La venticinquenne Ameixeiro, che ben si destreggia anche nella solo dance, ha vinto un bellissimo argento che la ripaga di un mondiale sfortunato, visto il forzato ritiro dalla competizione. Il bronzo è invece andato all’argentina Martina Della Chiesa, decima ai recenti mondiali, che ha preceduto la talentuosa quindicenne Paulina Ruiz, quinta ai Mondiali, ma fra le juniores.

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Nella foto Erik Leite (BRA)

foto di Raniero Corbelletti
Categorie: Rotelle