Anche quest’anno il Grand Prix de France ha fatto tappa ad Angers, la vecchia capitale di quello che fu il prestigioso ducato d’Angiò. Nonostante la buona volontà degli organizzatori e la modernità di un impianto completato nel 2019, vuoi per l’assenza degli atleti russi, vuoi per lo scarso fascino della location, ecco che la gara è sembrata soltanto lontana parente di quelle storiche, targate Lalique prima ed Eric Bompard poi , disputate nella maestosa arena di Parigi-Bercy. La speranza è che Bercy possa essere presto riaperta al pattinaggio su ghiaccio, così da accogliere in una cornice più consona una manifestazione prestigiosa quale è il Grand Prix.
L’Italia ha innanzitutto gioito per la splendida vittoria di Charlene Guignard e Marco Fabbri, apparsi in gran forma dopo la non del tutto convincente prova fornita allo Shanghai Trophy. Già nella Rhythm Dance i due milanesi non avevano dato spazio alle velleità dei rivali, pattinando al meglio le musiche di Bonnie Tyler e di Phil Collins da loro prescelte. Nel libero i rappresentanti delle Fiamme Azzurre erano di fatto perfetti, staccando ulteriormente i rivali: con sollevamenti e twizzles di livello quattro e sequenze di passi di livello tre arrivava per loro il terzo successo in una tappa del Grand Prix, il secondo consecutivo in Francia.
I canadesi Fournier-Beaudry/Soerensen, allievi della scuola di Montreal, sono sembrati in ripresa rispetto al Finlandia Trophy, ma i loro programmi, in special modo la rhythm dance sulla colonna sonora di “Top Gun”, sono apparsi da perfezionare.
Sara Conti e Niccolò Macii hanno conquistato la medaglia d’argento, pagando a caro prezzo alcuni errori compiuti nell’arco dei due programmi: nel corto, sulle note de “La Cavalleria Rusticana”, Sara concludeva con uno step-out il triplo loop lanciato, mentre nel libero ancora Sara sbagliava il doppio axel a seguire in sequenza il triplo toeloop e commetteva step-out sull’arrivo del triplo salchow lanciato. Aldilà della naturale delusione per un possibile successo mancato, Sara e Niccolò devono essere soddisfatti del loro lavoro in allenamento e del fatto che con il piazzamento nella gara francese hanno fatto un passo avanti verso la qualificazione alla finale del Grand Prix.
Ad imporsi sono stati i canadesi Lia Pereira/Trennt Michaud, coppia in piena ascesa che, stabilendo i propri primati personali, si sono imposti in entrambi i segmenti di gara, dando decisamente il meglio nel loro libero sulla colonna sonora del film “Il Gladiatore”. In una gara in cui la coppia franco-russa formata dai coniugi Kovalyov ha colto il bronzo, si è registrato il sesto posto della seconda coppia azzurra in gara, Anna Valesi/Manuel Piazza, penalizzati pesantemente nel libero da un errore in un sollevamento.
La gara maschile è stata di eccezionale livello e si è risolta sul filo di lana a vantaggio del campione europeo Adam Siao Him Fa, davvero eccellente in entrambi i segmenti di gara, che ha preceduto l’americano Ilia Malinin, cui non è riuscita l’impresa di emulare la mamma Tatyana che nel Grand Prix francese si era imposta nel 1998 e nel 2001.
Adam concludeva secondo nel corto nonostante una caduta di Malinin nella sequenza di passi: se il francese si esibiva nella combinazione quadruplo toeloop-triplo toeloop, nel quadruplo lutz e nel triplo axel, l’americano rispondeva con la combinazione quadruplo lutz-triplo toeloop, con il quadruplo toeloop e il triplo axel.
Nel libero entrambi eseguivano quattro quadrupli e due tripli axel, ma complici alcuni piccoli errori di Malinin e grazie a un’alta valutazione, del tutto meritata, dei components, Siao Him Fa vinceva l’oro, ripetendo il successo dello scorso anno ed eguagliando in tal senso il grandissimo connazionale Philippe Candeloro, che vinse due volte in epoca pre-Grand Prix. Detto del terzo posto del vicecampione olimpico Kagiyama, va segnalato l’undicesimo posto di Nikolaj Memola, all’esordio nel Grand Prix.
Profumo d’Italia si è avvertito nella gara femminile dove due oriunde italiane hanno occupato il vertice della classifica: la statunitense Isabeau Levito, prima, e la belga Nina Pinzarrone, seconda. In effetti vedendo tale classifica non può che esserci rimpianto per i nostri colori, visto che entrambe in passato manifestarono interesse a gareggiare per l’Italia. La Levito, vincendo, si è di fatto qualificata per la finale del Gran Prix, traguardo che la Pinzarrone cercherà di raggiungere nella prossima tappa giapponese.
Tutti i risultati nella sezione COMPETIZIONI, sottosezione GHIACCIO
Nella foto Charlene Guignard/Marco Fabbri (ITA)

Nella foto Sara Conti/Niccolò Macii (ITA)
