La grande città di Samara, collocata sulle rive della Volga, ha ospitato la quinta tappa del Grand Prix russo, targato, come si sa, Rostelecom. La “Piroetta della Volga”, così è denominata la gara, si è svolta nell’arena dedicata al grande cantautore sovietico Vladimir Visotskiy, un impianto capace di ospitare 5000 posti, in occasione delle gare sempre occupati nella loro interezza da un pubblico competente ed entusiasta.
La gara di gran lunga più interessante è stata sicuramente quella maschile, che ha visto grandi protagonisti del pattinaggio russo sfidarsi “all’ultimo quadruplo”. A prevalere è stato Pyotr Gumennik, ventunennne che nel 2020 fu bronzo ai Mondiali juniores di Tallinn. “Solo” terzo nella tappa di Krasnoyarsk, l’allievo di Veronika Daineko, che a San Pietroburgo lo allena sulla pista diretta dalla leggendaria Tamara Moskvina, è apparso a Samara in condizioni di forma eccezionali, tanto da oltrepassare la soglia dei trecento punti nel totale.
Al centro di feroci polemiche per la scelta musicale del suo programma corto, basato su un brano dei Rammstein, gruppo tedesco accusato da più parti di avere simpatie neonaziste, dopo avere in parte modificato il programma Pyotr ha recuperato serenità e concentrazione, mostrate da subito nello short program, dove ha preso la testa grazie soprattutto a una bellissima combinazione quadruplo salchow-triplo toeloop e a un quadruplo loop leggermene incompleto.
Nel libero, sulla colonna sonora del film “Dorian Gray”, ha poi compiuto un capolavoro non solo per il valore degli elementi tecnici proposti, ma soprattutto per la qualità artistica del suo pattinaggio: per lui comunque, in aggiunta ai salti già segnalati nello short, vi sono stati un ulteriore quadruplo salchow e due tripli axel, di cui uno in sequenza con un doppio axel.
Il programma libero è stato complessivamente di grandissimo livello, poiché i suoi rivali sono stati ugualmente bravissimi. Roman Savosin, vicecampione mondiale junior nel 2019, si è classificato al secondo posto, trascinando letteralmente il pubblico con il suo programma interamente costruito su musiche di Adriano Celentano: anche lui è stato in grado di eseguire tre quadrupli, due salchow e un toeloop, accanto a un triplo axel, mostrando grande elevazione ed estrema pulizia negli atterraggi.
Sul terzo gradino del podio è salito il venticinquenne Aleksandr Samarin, vicecampione europeo a Minsk nel 2019 e bronzo ai Mondiali junior del 2017. L’atleta di Svetlana Sokolovskaya ha rischiato molto nel libero, avendo eseguito un solo quadruplo, il lutz in combinazione con il triplo toeloop, ed essendo caduto nel secondo triplo axel: alla fine ha mantenuto un sufficiente vantaggio su Andrey Mozalyov, campione del mondo junior nel 2020, capace di un bellissimo programma, forte di due quadrupli toeloop, il primo in combinazione con il triplo toeloop e il secondo, dopo la metà del programma, in combinazione con un doppio toeloop, oltre a un quadruplo salchow e due tripli axel. Il ventenne pietroburghese ha pagato uno short deficitario, chiuso al settimo posto.
Tra le donne è tornata con successo alle gare Kseniya Sinitsyna, oggi diciannovenne, argento alle Olimpiadi giovanili del 2020: pur senza triplo axel o quadrupli, ma comunque con elementi tecnici di grande valore, Kseniya ha vinto facendo valere la sua maturità fisica e artistica in uno splendido libero basato fondamentalmente sul ritmo della rumba e in particolare sul brano “Quizas, Quizas, Quizas”.
Nella danza ha vinto la coppia campione russa formata da Yelizaveta Khudayberdieva e Yegor Bazin, da quest’anno allievi di Zhulin: tecnicamente molto solidi, hanno vinto senza troppi patemi, ma soprattutto nel libero non hanno mostrato originalità in termini coreografici. Alle loro spalle ha invece brillato la coppia formata da Irina Khavronina e Devid Narizhnyi, insieme da meno di un anno: Irina e Devid sono allievi di Denis Samokhin, il tecnico che i vincitori hanno lasciato per approdare alla scuola di Zhulin. Ricchi di talento, hanno letteralmente incantato e in chiave di campionati russi andranno tenuti d’occhio perché potrebbero riservare sorprese.
Le gare juniores sono state, al solito, di livello “stratosferico”, se paragonate a quelle viste nel Grand Prix Junior e in particolare va segnalata la gara individuale femminile, in cui si sono distinti talenti incredibili, capaci di prodezze tecniche impensabili fino a pochi anni fa: a vincere è stata Alisa Dvoyeglazova, classe 2008, allieva della Tutberidze, che nel libero ha ottenuto un parziale di 159.75, frutto in particolare di due quadrupli perfetti, il lutz e il toeloop, oltre che di due tripli lutz, il primo in combinazione con il triplo toeloop, il secondo in combinazione con un euler e un triplo salchow. La seconda classificata, Lidiya Pleskachova, allenata dalla Panova, classe 2010, ha eseguito un perfetto triplo axel, mentre la Zipukhina, pattinatrice del 2009 proveniente da Nizhniy Novgorod, ha eseguito il quadruplo salchow per concludere al terzo posto. Se consideriamo che la quarta, la Yurova, ha eseguito il triplo axel e la quinta, la Mazur, allieva di Plyushenko, ha completato ottimamente la combinazione quadruplo toeloop-doppio toeloop, comprendiamo il valore del vivaio russo, tenendo anche conto che in gara ne era presente solo una parte.
Nella foto Pyotr Gumennik (RUS)

Nella foto Yelizaveta Khudayberdieva/Yegor Bazin (RUS)

Nella foto Irina Khavronina/Devid Narizhnyi (RUS)
