In quello che a tutti gli effetti è da considerarsi il vero e proprio “tempio” del pattinaggio su ghiaccio moscovita, ovvero la splendida Megasport Arena, è andata in scena la sesta ed ultima tappa del Rostelecom Grand Prix di Russia, gara che ha definito il quadro dei finalisti. Davanti ad un pubblico entusiasta, che ha gremito le classiche tribune multicolori del famosissimo stadio moscovita, sono andate in scena vere e proprie battaglie, a testimonianza di un movimento che, nonostante lo sportivamente ingiustificato embargo a cui è sottoposto, è più che mai vivace e vivo.

Aleksandra Stepanova e Andrey Bukin hanno davvero brillato nella competizione della danza, non solo perché hanno incrementato notevolmente il punteggio conseguito nella prima competizione da loro disputata, ma perché hanno rifinito in modo perfetto i loro programmi grazie a una condizione fisica nettamente in crescendo. Le due coreografie predisposte dal loro nuovo tecnico Aleksandr Zhulin sono divenute due piccoli cammei, che testimoniano un salto di qualità che andrà ulteriormente valutato in termini tecnici, ma che al momento appare indiscutibile in chiave di personalità e carisma acquisiti.

Purtroppo assente la coppia di Annabelle Morozov e Igor Yeryomenko, in ritardo di preparazione a causa dei postumi della lacerazione al polpaccio patita da Annabelle, ferita questa procuratale dalla collega Shanayeva nella prima gare del Grand Prix, a salire sul podio sono state altre due coppie di Zhulin, ovvero quella collaudata, formata dalla citata Shanayeva e da Drozd, e quella di nuova formazione, formata da Sofya Tyutyunina e Matvey Grachov, a conferma di una sorta di dittatura messa in atto dalla scuola del grande maestro russo.

Nelle coppie Aleksandra Boykova e Dmitriy Kozlovskiy sono apparsi in progresso rispetto alla prima uscita, vincendo autorevolmente la competizione. Nel corso delle due giornate di gara Sasha e Dima, da qualche mese a Mosca per farsi seguire da un team guidato da Eteri Tutberidze e Maksim Trankov, hanno commesso un’unica rilevante imprecisione nell’arrivo del triplo loop lanciato del libero, allorché lo step-out di Sasha ha poi negativamente condizionato l’esecuzione della choreo sequence. A margine della gara non sono comunque mancate critiche ai due pattinatori, protagonisti del “caso” dell’estate nel momento in cui hanno lasciato la leggendaria Tamara Moskvina: oggetto del dibattere è stato il cambiamento di tecnica di esecuzione dei salti lanciati, definiti sì più alti, ma meno lunghi e scorrevoli nella loro chiusura. La scelta sembra essere stata dettata da una migliore percentuale di riuscita offerta dalla nuova tecnica: le prossime gare ci diranno se la decisione è stata quella giusta.

Alle loro spalle è stata bagarre e a spuntarla sono stati Natalya Khabibullina/Ilya Knyazhuk, che nonostante nel libero abbiano patito l’esecuzione solo doppia da parte di Ilya del previsto triplo lutz, eseguito in sequenza con due doppi axel, hanno comunque raggiunto un eccellente punteggio grazie anche a un triplo loop in parallelo perfetto e a una serie di GOE di grande valore. In una gara di livello eccezionale si sono classificati terzi Artemyeva/Bryukhanov, che hanno approfittato degli inattesi errori degli emergenti Chikmaryova/Yanchenkov, alla fine quarti. In gara ha manifestato grandi progressi la nuova coppia formata dalla grande Alyona Kostornaya con il marito Georgiy Kunitsa, che grazie ad un grande libero, è risalita dalla settima posizione sino al quinto posto finale.

Nella gara maschile ha confermato tutto il suo talento Vladislav Dikidzhi, già vincitore della tappa di Kazan: il diciannovenne di San Pietroburgo ha una volta di più dominato il libero con un programma che ha visto la realizzazione di un quadruplo lutz e due quadrupli salchow, di cui uno in combinazione con un triplo toeloop. “Solo” terzo in uno short program vinto da Matvey Vetlugin, allievo di Mishin, poi precipitato in classifica dopo un libero disastroso, Vladislav ha preceduto il redivivo Mark Kondratyuk, geniale pattinatore, già campione europeo, nonché oro olimpico a squadre nel 2022.

Il fidanzato della sempre più imprevedibile Aleksandra Trusova ha proposto un libero particolarmente complesso, con quattro quadrupli, nel dettaglio un lutz atterato sul “quarto”, un toeloop e due salchow, di cui uno in combinazione con il triplo salchow, e due tripli axel: nonostante alcune imprecisioni il moscovita è parso in ripresa e dunque candidato a lottare per il titolo russo oltre che per la vittoria nella finale del Grand Prix. Al terzo posto ha fatto piacere rivedere Daniil Samsonov, ex-bambino prodigio della Tutberidze, che a tredici anni fu bronzo alla finale del Grand Prix Junior oltre che alle Olimpiadi Giovanili, prima di sparire dai radar a causa di gravi infortuni. Oggi diciottenne, Daniil ha finalmente ricominciato un cammino che potrebbe portarlo a quei successi che in passato gli erano stati pronosticati.

Nelle donne ha trionfato la grande eroina russa Kamila Valieva, reduce dall’inopinata sconfitta di Kazan: apparsa in ottime condizioni fisiche, forte di programmi bellissimi, Kamila ha vinto con merito incrementando in tal modo la fiducia nei propri mezzi tecnici, in un clima per lei difficile, visto il tormento psicologico cui è sottoposta, determinato da una situazione di giudizio del suo controverso caso di doping che dura ormai da due anni, senza che se ne veda una fine. Kamila nel libero è caduta sì nel quadruplo toeloop ma il resto del programma è stato tecnicamente perfetto.

La classifica ha poi premiato Veronika Yametova, pattinatrice semisconosciuta al grande pubblico, ma tecnicamente molto consistente: velocissima sul ghiaccio, la pattinatrice di Yekaterinburg non ha azzardato salti di difficoltà grandissima ma ha eseguito ogni elemento in termini corretti.

Grande sconfitta è stata l’allieva di Plyushchenko, Sofya Muravyova, capace di sconfiggere la Valieva a Kazan. Sofya ha chiuso al terzo posto a causa anche di due cadute nel libero, entrambe in tentativi non velleitari ma “effettivi”, di triplo axel, confermandosi tuttavia un’ avversaria particolarmente insidiosa per le pattinatrici della Tutberidze. Parzialmente deludente è stata la Sinitsyna, condizionata nella sua gara da una caduta nel triplo lutz iniziale del suo short program: Kseniya è stata comunque brava a risalire la classifica nel libero, dove con una prova convincente si è issata al quarto posto finale.

Le gare juniores sono state al solito incredibilmente interessanti, visto il livello tecnico evidenziatosi: nella danza si sono nettamente imposti Yekaterina Rybakova/Ivan Makhnonosov, allievi di Yelena Kustarova, mentre nelle coppie si sono confermati Anastasiya Chernyshova/Vladislav Vilchik, esponenti della scuola di Plyushchenko. Nelle gare individuali hanno dominato gli allievi di Sergey Davydov, vicecampione del mondo junior nel ’98 oltre che quarto agli Europei 2007: l’allenatore moscovita, di stanza agli impianti della ZSKA, ha portato al successo tra i ragazzi Lev Lazarev, quattordici anni da poco compiuti, capace nel libero di tre quadrupli, ovvero due lutz, di cui uno in sequenza con due doppi axel, e un toeloop, oltre che di un triplo axel. Lazarev ha sconfitto a sorpresa il gioiello della Tutberidze, Arseny Fyedotov, a sua volta capace di tre quadrupli, un toeloop e due salchow, di cui uno in combinazione con il triplo toeloop, oltre che di due tripli axel.

I due quattordicenni sono stati dunque eccezionali, così come lo sono state le vincitrici della gara femminile: Alyona Prineva, anche lei allieva di Davydov, ha vinto proponendo due quadrupli lutz, il primo in combinazione con un triplo toeloop e il secondo, atterrato sul quarto, in sequenza con due doppi axel! La tredicenne moscovita ha preceduto la coetanea pietroburghese Agata Petrova, atleta allenata dalla moglie di Mishin, Tatyana, a sua volta capace nel libero di un bellissimo quadruplo salchow.

Tutti i risultati nella sezione COMPETIZIONI, sottosezione GHIACCIO

Nella foto Aleksandra Stepanova/Ivan Bukin (RUS)

Nella foto Aleksandra Boykova/Dmitriy Kozlovskiy (RUS)

Nella foto Daniil Samsonov (RUS)

Nella foto Natalya Khabibullina/Ilya Knyazhuk (RUS)

Categorie: Ghiaccio