In attesa della prossima settimana, durante la quale andrà in scena la maggior parte dei campionati nazionali delle nazioni riconosciute dall’ISU, si sono già disputati alcuni campionati particolarmente significativi, a partire da quelli britannici.

GRAN BRETAGNA – Come accade ormai ininterrottamente dal 2010, i campionati inglesi si sono svolti in quel di Sheffield, località che ha già ospitato gli Europei del 2012 e che si appresta ad ospitare quelli del 2026. Si è trattato di un’edizione che ha visto gli ormai famosi Lilah Fear/Lewis Gibson cogliere il sesto titolo di carriera, al termine di quella che per loro è stata la seconda di un trittico di gare particolarmente impegnativo, essendo reduci dalla vittoriosa trasferta giapponese in occasione dell’NHK Trophy, prima di affrontare quella cinese per la finale del Grand Prix la settimana successiva. Con la vittoria hanno così staccato nella classifica dei plurivincitori di titoli nazionali i bravissimi Penny Coomes e Nicholas Buckland, medaglia di bronzo agli Europei di Budapest 2014, arrivando ormai a tallonare i mai dimenticati fratelli Kerr, fermi a sette titoli. Alle loro spalle è emerso il talento della diciottenne Phoebe Bekker e del ventiduenne James Hernandez, coppia seguita proprio dai citati Coomes/Buckland, già quarta classificata ai Mondiali juniores dello scorso anno. Le gare individuali hanno proposto diversamente delle novità, poiché usciti di scena i campioni in carica, ovvero Natasha McKay, per sei anni campionessa nazionale, e Graham Newberry, quattro titoli in carriera, hanno ricevuto meritata consacrazione Nina Povey e Edward Appleby. La Povey, prima di quest’anno mai meglio che terza, ha preceduto la brava Kristen Spours, più volte medagliata ma mai vincente ai Nazionali. Appleby ha invece facilmente disposto dei rivali, fra i quali si sono distinti Freddie Leggott e Ken Fitterer. Nelle coppie hanno vinto per il terzo anno consecutivo Anastasia Vaipan-Law e Luke Digby, ma il loro è stato un successo sofferto, poiché i tradizionali rivali, Lydia Smart/Harry Mattick, li hanno insidiati da vicino, vincendo in modo netto il libero.

BELGIO – I campionati nazionali belgi, svoltisi nella città che i fiamminghi chiamano Mechelen e i valloni Malines, anche se sono stati caratterizzati dall’assenza di Loena Hendricks, già cinque volte campionessa nazionale e soprattutto vicecampionessa europea lo scorso anno, hanno proposto interessanti novità, a partire dalla conquista del primo titolo nazionale senior di Nina Pinzarrone, diciassettenne di Bruxelles ma di chiare origini italiane. La Pinzarrone non ha avuto difficoltà a sconfiggere l’unica rivale in gara, la pur brava Jade Hovine, al quarto secondo posto consecutivo. A distanza di sei anni è stato finalmente assegnato il titolo maschile, andato al ventitreenne Christopher Lison, rientrato alle gare dopo essere stato per qualche tempo membro del cast di “Holiday On Ice”: pur mostrando un contenuto tecnico modesto ha iscritto il suo nome in un albo d’oro prestigioso, visto che annovera fra i vincitori Jorik Hendricks, ma soprattutto il grande Kevin Van der Perren, due volte medaglia di bronzo agli Europei.

ISLANDA – I campionati islandesi hanno ancora una volta visto in gara soltanto pattinatrici, non essendo presente sull’isola scandinava alcun ragazzo che pratica il nostro sport. Unica in gara fra le seniores era Julia Gunnarsdottir, diciottenne alla prima stagione nella categoria maggiore dopo anni di successi fra le juniores. La Gunnarsdottir ha evidenziato un buon livello tecnico, proponendo il triplo toeloop e il triplo salchow, oltre che il doppio axel, sia nel corto che nel libero. Purtroppo la ragazza non possiede il sospirato minimo per Mondiali ed Europei e dunque è auspicabile al momento una sua crescita tecnica, da realizzarsi attraverso la partecipazione a varie gare internazionali.

MESSICO – I campionati messicani di Puebla non hanno proposto sorprese, visto che all’agonisticamente scontato sesto titolo di Donovan Carrillo, ha fatto seguito il successo della favorita Andrea Montesinos tra le donne. Carrillo ha onorato i campionati realizzando due quadrupli, il toeloop nel corto e il salchow nel libero, a testimonianza di un livello tecnico che ogni anno si incrementa sempre di più. La Montesinos, reduce dal prestigioso successo al NRW Trophy di Dortmund, ha saputo rimontare la brava Eugenia Garza, vincitrice dello short, guadagnandosi la convocazione per i Four Continents, competizione in cui cercherà il lasciapassare per i Mondiali di Montreal.

AUSTRALIA – Ospitati nella cittadina costiera di Erina, località nei pressi di Sydney, i Nazionali australiani hanno avuto come al solito lunga durata, includendo di fatto non solo tutte le specialità, ma anche tutte le categorie, “adulti” compresi. Protagonista indiscussa è stata la prodigiosa tredicenne Hana Bath, balzata agli onori delle cronache per essere riuscita ad eseguire il triplo axel nel corso dei campionati juniores della Western Australia. La ragazza di Perth ha dapprima vinto a mani basse il titolo juniores e successivamente si è cimentata nella categoria senior, aggiudicandosi il titolo in rimonta, dopo il secondo posto nello short alle spalle dell’oriunda russa di turno Vlada Vasiliev. La Bath sembra destinata ad ottimi successi, per la gioia di un movimento che sta tentando con poca fortuna di ospitare la massima rassegna iridata. Chi i successi internazionali li ha già conquistati è la coppia di artistico formata da Anastasiya Golubeva/Hektor Giotopoulos-Moore, vicecampioni del mondo juniores negli ultimi due anni, al primo titolo nazionale in carriera. La Golubeva, russa, è stata chiamata in Australia da Galina Pachina e Andrey Pachin, allenatori russi emigrati in Oceania negli anni Novanta, a seguito del disfacimento dell’Unione Sovietica. I coniugi Pachin sono soliti a queste operazioni di “ingaggio”: su loro invito era giunta in quel di Sydney anche la compianta Yekaterina Aleksandrovskaya, che con Harley Windsor si laureò campionessa del mondo junior nel 2017, prima di cadere nel baratro di una forte depressione che a soli vent’anni, nel 2020, la condusse al suicidio. Tra gli uomini si è confermato campione Darian Kaptich, che ha nettamente distanziato Douglas Gerber, pattinatore che in passato ha rappresentato la Nuova Zelanda: Kaptich, esponente del noto club di Boondall, sobborgo di Brisbane, sta cercando di prendere l’eredità del bravo Brendan Kerry, otto volte campione nazionale, ritiratosi dopo i Giochi di Pechino. Nella danza, assenti le due coppie più note, Harris/Chan e Nette/Westwood, si è aggiudicata il titolo una coppia di nuova formazione, quella formata da Romy Malcolm/Kobi Chant. La Malcolm, canadese di origini come il compagno, è stata partner del “nostro” Noah Lafornara, danzatore che con Noemi Tali sta disputando a livello junior un’ottima stagione, culminata nel bronzo nella tappa armena del Grand Prix Junior.

Nelle foto Lilah Fear/Lewis Gibson (GBR)

foto di Luca Tonegutti
foto di Luca Tonegutti
Categorie: Ghiaccio