La finale del Grand Prix junior, svoltasi parallelamente a quella del circuito maggiore, è andata in archivio fornendo alcune interessanti prestazioni, da leggersi chiaramente in previsione futura.

Posto che più ancora di quello senior, il Grand Prix junior ha risentito dell’assenza della Russia, che ben difficilmente avrebbe mancato la vittoria in ogni categoria, la finale di Pechino ha per esempio mostrato l’ottima qualità tecnica di Anastasiya Metelkina/Luka Berulava, coppia russa che gareggia per i colori georgiani: di Vladimir, Anastasiya, di Mosca, Luka, i due si allenano in quel di Perm, nella scuola ora diretta dall’ottimo Pavel Slusarenko, aiutato quando possibile dal grande Maksim Trankov. Più che della gara in sé, vinta con oltre trenta punti di margine, la prova dei due russi ha fatto capire che in sede di campionati europei si dovrà fare i conti anche loro, in una gara che si prospetta dunque molto equilibrata. Ottimi nei sollevamenti, capaci nel libero di una sequenza triplo salchow-doppio axel-doppio toeloop, oltre che di un twist piuttoso alto, la coppia georgiana ha tutte le carte in regola per aspirare al podio.

La gara della danza ha invece premiato gli statunitensi Leah Neset/Artyom Markelov, coppia che si allena a Colorado Springs sotto la guida della ex-danzatrice russa Yelena Khalyavina, argento ai Mondiali junior del 2002 insieme al famoso Maksim Shabalin, campione del mondo a livello assoluto con la Domnina. La Khalyavina è sposata con l’ex-danzatore polacco Andrzej Dostatny, uno dei technical specialist più accreditati in seno all’ISU. Detto che Markelov è russo “purosangue”, la coppia ha vinto con autorevolezza sugli israeliani Tkachenko/Kiliakov, pattinatori nati in America da genitori russi: in particolare quelli di Aleksey, Aleksey senior e Yelena Novak, sono anche gli allenatori della coppia, destinata presto a diventare quella di punta di Israele anche a livello assoluto.

Nelle gara femminile molto bella è stata la vittoria di Mao Shimada, coraggiosa nel suo libero, in cui non solo ha eseguito con successo il triplo axel, ma anche il quadruplo toeloop, dimostrandosi dunque all’altezza delle coetanee russe. La nipponica ha prevalso in una gara dove solo due nazioni erano rappresentate, Giappone e Corea, un dato che deve certamente far riflettere. Giapponese è stato anche il successo nel settore maschile, dove Rio Nakata ha avuto la meglio sul coreano Hyungyeom Kim: Nakata, quindici anni, ha proposto un quadruplo toeloop e due tripli axel nel suo libero, destando un’ottima impressione, nonostante le incertezze mostrate nello short program, concluso al quarto posto.

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Nella foto Anastasiya Metelkina/Luka Berulava (GEO)

foto di Raniero Corbelletti

Nella foto Leah Neset/Artyom Markelov (USA)

foto di Raniero Corbelletti

Nella foto Elizabeth Tkachenko/Aleksey Kiliakov (ISR)

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Nella foto Rio Nakata (JPN)

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Categorie: Ghiaccio