Dando credito ai pronostici della vigilia, il campione uscente Adam Siao Him Fa ha fatta sua la gara maschile, pur non fornendo un rendimento simile alle sue migliori prove di stagione. D’altra parte la superiorità del pattinatore francese di origini africane è al momento talmente ampia rispetto agli avversari del vecchio continente da garantirgli piena serenità a livello emotivo, condizione che unita ad una valida forma fisica, gli permette di pattinare sempre senza particolari paure e timori.

Assente il nostro Daniel Grassl per le note questioni doping e fuori gioco almeno tre ottimi pattinatori russi, che sicuramente, stante il loro valore tecnico, avrebbero lottato per la zona medaglia, Siao Him Fa ha vinto con grande autorevolezza, permettendosi il lusso di eseguire nel libero il vietato “back flip” (il salto “mortale” all’indietro, ndr), ben sapendo di andare incontro a una penalizzazione di due punti. L’atleta di stanza a Nizza ha preso subito il comando delle operazioni nello short program, nonostante un errore sull’arrivo dell’iniziale quadruplo lutz, atterrato con uno step-out, e un’imprecisione molto evidente nella combinazione, allorchè al quadruplo toeloop faceva seguire solo un toeloop doppio. La qualità del suo pttinaggio e il valore dei suoi elementi lo metteva al riparo dai suoi più diretti rivali di giornata, ovvero lo svizzero Britschgi, medaglia di bronzo lo scorso anno ad Espoo, e il talentuoso estone di etnia russa Aleksandr Selevko, rispettivamente secondo e terzo.

In un libero in cui si è esibito utilizzando una coreografia di Benoit Richaud e brani musicali arrangiati dal proprio allenatore Cedric Tour, il transalpino proponeva sì il quadruplo lutz, la combinazione quadruplo toeloop-triplo toeloop e una bella sequenza triplo axel-doppio axel, ma cadeva nel primo quadruplo toeloop ed atterrava su due piedi nel triplo salchow. Come detto, per lui non vi erano tuttavia problemi di classifica, così che la medaglia d’oro finiva nelle sue mani.

Persosi per strada Lukas Britschgi, autore di un libero molto sottotono, Selevko faceva sua la medaglia d’argento al termine di un libero molto tattico, se è vero che ha proposto un solo quadruplo, l’iniziale toeloop, e un solo triplo axel, peraltro in combinazione con il triplo toeloop. Sasha ha così regalato all’Estonia la prima medaglia della sua storia, anche se i dirigenti estoni ricordano l’argento agli Europei di Dortmund ’83 di Olga Volozhinskaya, danzatrice che insieme al famoso Aleksandr Svinin pattinava sotto i colori sovietici. A fine gara il ventitreenne di Tallinn ha festeggiato insieme all’allenatrice Irina Kononova, che da sempre segue lui e il fratello più giovane Misha, autore in quel di Kaunas di un disastroso programma corto che gli ha impedito l’accesso al libero finale.

La lotta per la medaglia di bronzo è stata dunque tutta italiana, visto che Gabriele Frangipani e Matteo Rizzo avevano chiuso il corto a ridosso del podio, rispettivamente al quarto e al sesto posto. Gabriele aveva esordito con una bella combinazione quadruplo toeloop-triplo toeloop, ma aveva poi sporcato il suo programma con un triplo salchow male atterrato, che doveva in realtà essere un quadruplo. Matteo aveva invece mancato il quadruplo loop iniziale, perdendo dunque un intero spot in termini di punteggio.

Nel libero Matteo Rizzo era davvero stoico, se solo si pensa ai gravi problemi fisici che da tempo lo condizionano e che non solo gli avevano impedito allenamenti intensi alla vigilia della partenza per Kaunas ma che soprattutto lo avevano indotto a scegliere la via di un delicato intervento chirurgico, da collocarsi dopo la conclusione dei campionati, al fine di risolverli possibilmente in termini definitivi. Matteo era perfetto in tutti gli elementi tranne che nel triplo axel finale, dove cadendo lasciava evidentemente aperta una porta verso il podio ai rivali. Gabriele Frangipani aveva dunque la reale possibilità di cogliere la medaglia, ma nel suo libero complessivamente molto valido, commetteva una grave leggerezza allorchè oltre la metà del programma eseguiva un secondo triplo lutz in combinazione con euler e triplo salchow, a fronte di due tipologie di tripli già proposte per due volte, ovvero il toeloop e l’axel.

Di fatto il lutz della combinazione veniva invalidato, ovvero non conteggiato, causando al nostro atleta la perdità di almeno cinque punti. Per l’allievo di Fabio Mascarello vi era comunque la soddisfazione per un ottimo quarto posto, a testimonianza di una caratura tecnica ormai consolidata e internazionalmente apprezzata.

È così che Matteo conquistava la sua terza medaglia europea, la seconda di bronzo dopo quella del 2019 a Minsk, allori cui si deve aggiungere l’argento dello scorso anno. Non certo soddisfatto della propria prestazione è stato Nikolaj Memola, che ha concluso al decimo posto, un piazzamento che non rende certamente giustizia al suo talento: il milanese ha scontato a caro prezzo la caduta nel quadruplo lutz nel corto, terminando il segmento di gara al dodicesimo posto. Diversamente, il suo libero sulle note del “Sansone e Dalilah” di Saint-Saens è stato complessivamente positivo, anche se una caduta sul triplo lutz gli ha negato i punti necessari per una più ampia rimonta.

Nella foto Aleksandr Selevko (EST), Adam Siao Him Fa (FRA), Matteo Rizzo (ITA)

foto di Raniero Corbelletti

Nella foto Matteo Rizzo (ITA)

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Nella foto Adam Siao Him Fa (FRA)

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Nella foto Matteo Rizzo (ITA)

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Nella foto Gabriele Frangipani (ITA)

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Categorie: Ghiaccio