La prova femminile dei Campionati Mondiali Juniores di Taipei è risultata particolarmente combattuta e in generale è sembrata quella di maggior spessore, poiché il contenuto tecnico proposto della vincitrice non avrebbe sfigurato di fronte a quello proposto dalle juniores russe, al momento costrette al palo.

Ad imporsi per il secondo anno consecutivo è stata la quindicenne di Kyoto Mao Shimada, allieva dell’ottima Mie Hamada. La Shimada, già terza negli ultimi due anni ai Campionati Nazionali assoluti, ha nel biennio ricordato vinto ogni gara a livello junior cui ha partecipato, nel dettaglio due prove e la Finale di Grand Prix di Torino nel 2023 e due prove e la Finale di Pechino quest’anno, anno in cui si è imposta anche ai Giochi Olimpici Invernali di Gangwon.

Seconda nel programma corto, dove per regolamento non può presentare il triplo axel in singolo, nel libero ha dato libero sfogo alla sua abilità di saltatrice, proponendo in apertura di programma il triplo axel, peraltro inficiato da uno step-out, e il quadruplo toeloop, elementi assolutamente impossibili da realizzare dalle altre atlete in competizione. Successivamente ai due difficilissimi salti sopraccitati Mao ha fatto seguire tra l’altro una combinazione triplo lutz-triplo toeloop, una sequenza triplo flip-doppio axel, oltre che due trottole su tre di livello quattro.

A mettere paura alla Shimada è stata la coreana di turno, ovvero Jia Shin, che per il terzo anno consecutivo ha vinto la medaglia d’argento, un vero e proprio record, guardando al passato della manifestazione. Seconda dietro la rivale giapponese nelle finali del Grand Prix 2023 e 2024, nonché ai Giochi Olimpici Giovanili dello scorso gennaio, la Shin ha portato a termine due ottimi programmi, senza alcun errore, ma privi di quegli elementi che a livello femminile fanno totale differenza, ovvero i quadrupli e il triplo axel. Il talento della Shin è comunque indubbio se è vero che negli ultimi due anni si è imposta nei campionati coreani assoluti, battendo quest’anno sia Haein Lee, lo scorso anno vicecampionessa del mondo e oro ai Four Continents, sia Chaeyeon Kim, bronzo ai Mondiali di Montreal e argento ai Four Continents di Shanghai quest’anno.

La medaglia di bronzo è andata ad un’altra giapponese, Rena Uezono, capace di rimontare dall’ottavo posto nello short. La tredicenne di Aichi era scivolata indietro nella classifica del corto, a causa della caduta nella combinazione triplo flip-triplo toeloop; nel libero tuttavia, grazie a due tripli lutz e a due tripli flip,è riuscita nell’impresa di un programma pressochè perfetto, utile a donarle la preziosa medaglia.

Detto del quarto posto, prima delle pattinatrici europee, della finlandese Iida Karhunen e della debacle delle atlete nordamericane, la migliore delle quali non è stata meglio che ottava, va segnalata la bella prova della nostra Sarina Joos, giunta a Taipei reduce dal brillante sesto posto agli Europei di Kaunas. La Joos ha disputato uno short program sfortunato, concluso solo al quattordicesimo posto, a causa certamente di una combinazione iniziale problematica, ma in generale a causa di valutazioni non particolarmente elevate a livello di components.

Sarina, in effetti, ha proposto inizialmente la combinazione triplo flip-triplo toeloop, viziata però da un arrivo sottoruotato del secondo salto; inoltre, il flip veniva attenzionato in relazione al filo d’entrata, apparso al pannello tecnico dubbio. Alla fine le trottole di livello quattro e soprattutto un corretto triplo lutz, le consentivano di rimanere in corsa per un piazzamento significativo.

Nel libero la nostra campionessa nazionale dava fuoco alle polveri, come si suol dire, realizzando un programma corretto, con un’unica imprecisione sull’arrivo del triplo toeloop, posto in combinazione con un doppio axel, giudicato dal pannello sul quarto. La Joos realizzava dunque il quinto libero di giornata, per chiudere poi al settimo posto finale, piazzamento ottimo che tuttavia non sembra fare giustizia rispetto alle sue capacità. Va comunque detto che il suo piazzamento, a livello di Mondiali juniores, è il migliore nella storia del pattinaggio italiano dopo il terzo posto ottenuto dalla grandissima Carolina Kostner nell’edizione del 2003 di Ostrava: complimenti dunque alla nostra atleta e ai suoi tecnici, ovvero Linda Van Troyen, Lorenzo Magri e Sindra Kriisa.

Nella foto Mao Shimada (JPN)

foto di Raniero Corbelletti

Nella foto Sarina Joos (ITA)

foto di Raniero Corbelletti

Nella foto Jia Shin (KOR)

foto di Raniero Corbelletti

Nella foto Rena Uezono (JPN)

foto di Raniero Corbelletti

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