A quattro anni di distanza dal mese di marzo del 2020, quando vennero annullati in ragione della terribile epidemia di Covid, i Campionati del Mondo hanno fatto finalmente tappa a Montreal, città di grandi tradizioni sportive, avendo ospitato l’edizione delle Olimpiadi estive del 1976. Quella che risulta essere la più popolosa città del Quebec, provincia canadese a netta maggioranza francofona, ha ospitato i campionati nel Centre Bell, gigantesca arena da 21000 spettatori, nota per essere considerata il simbolo dell’hockey su ghiaccio mondiale.

Ancora una volta assenti i pattinatori russi, penalizzati una volta di più da logiche che con lo sport non hanno nulla a che vedere, le gare sono comunque risultate complessivamente di buon livello, evidenziando la supremazia dei pattinatori extraeuropei, tra i quali ha destato notevole interesse mediatico Deanna Stellato, pattinatrice che insieme a Maxime Deschamps, ha vinto il titolo delle coppie di artistico all’età di quarant’anni! L’oriunda italiana, di nazionalità americana, essendo nata nel giugno del 1983 nello stato dell’Illinois, insieme con il proprio partner, trentaduenne canadese del Quebec, ha coronato con il titolo mondiale una stagione praticamente perfetta, poiché oltre al titolo iridato ha colto l’oro dei Four Continents di Shanghai e due vittorie in tappe del Grand Prix, nel dettaglio Skate Canada e Cup of China: l’unica sconfitta è stata quella patita nella finale del Grand Prix di Pechino, dove la coppia è stata preceduta dai tedeschi Hase/Volodin e dai nostri splendidi Conti/Macii.

Deanna e Maxime hanno iniziato la loro partnership nel 2019, venendo da subito allenati dalla discussa allenatrice del Quebec Josée Picard, capace in passato non solo di portare al titolo mondiale del 1993 e per due volte al bronzo olimpico (’92 e ’94) i famosi Isabelle Brassuer/Lloyd Eisler, ma anche di crescere il talento dei danzatori Shae-Lynn Bourne/Victor Kraatz, divenuti poi campioni del mondo nel 2003. La Picard è entrata nell’occhio del ciclone nel 2022, quando una sua famosa ex-atleta, Julianne Seguin, da lei portata alla medaglia d’argento mondiale juniores nel 2015 in coppia con Charlie Bilodeau, in una sua autobiografia dal titolo “Une médaille a tout prix” l’ha apertamente accusata di utilizzare metodi d’allenamento così duri che a suo dire hanno minato gravemente la sua salute. A seguito delle polemiche sorte, che tuttavia non hanno dato seguito a formali denunce, la Picard è stata indotta a dare le dimissioni dal consiglio della federazione di pattinaggio del Quebec, mantenendo tuttavia i suoi incarichi a livello nazionale e in particolare la guida tecnica di Stellato/Deschamps.

La coppia canadese ha preso immediatamente il comando nello short program, dove sulle note di “Oxigene”, brano tratto dalla colonna sonora del famoso “Cirque du Soleil”, ha pattinato un programma privo di errori e ricco di energia, frutto certamente di una grande concentrazione, ma anche della spinta ricevuta dal calorosissimo pubblico di casa. Diversamente, come spesso accaduto in stagione, il loro libero è stato caratterizzato da alcune imprecisioni, comunque compensate da un punteggio dei components piuttosto alto, esito di un indubbio sostegno da parte dei giudici: nella sequenza di salti triplo toeloop-axel-doppio axel, eseguita dai due piuttosto lontani l’uno dall’altra, Deanna concludeva l’ultimo salto con un grave step-out, così come Maxime eseguiva in modo incerto il proprio triplo salchow in parallelo. Alla fine i due canadesi saranno secondi nel segmento di gara, ma comunque primi nella classifica finale.

A precederli nel libero erano i campioni uscenti giapponesi Riku Miura/Ryuichi Kihara, allievi in Canada di Bruno Marcotte, ex-pattinatore di ottimo livello. Rientrati alle gare in sede di Four Continents, dopo un lungo periodo di stop a causa di un infortunio di Riku alla schiena, il duo nipponico si è aggiudicato il libero finale, cogliendo dunque la medaglia d’argento. Nel libero, pattinando su vecchi brani del cantautore statunitense Shawn Phillips, Riku atterrava sul quarto di rotazione il proprio triplo toeloop della sequenza con due doppi axel e completava solo doppio il previsto triplo salchow in parallelo, non pregiudicando tuttavia il successo parziale della coppia.

Reduci dal per loro deludente quinto posto degli Europei di Kaunas, Minerva Hase e Nikita Volodin hanno rimontato dal quarto posto dello short sino a cogliere la medaglia di bronzo, nonostante una caduta di Minerva nel triplo salchow in parallelo. La medaglia della coppia mista tedesca ha certamente reso merito alla scuola di Sochi, guidata da Dmitry Savin e Fyodor Klimov, rispettivamente tecnico e atleta formatisi alla scuola della grande Nina Mozer: i due validi allenatori hanno potuto gioire anche per il quarto posto della loro coppia russa battente bandiera ungherese Pavlova/Svyatchenko, tecnicamente perfetta in entrambi i segmenti di gara.

Le nostre coppie hanno colto piazzamenti di rilievo ma certamente non corrispondenti al loro valore tecnico. Sara Conti e Niccolò Macii avevano lasciato sperare in un possibile podio finale dopo il loro terzo posto nello short, nel quale hanno con successo ripreso il loro programma dello scorso anno, sul tema del tango e in particolare del brano “Oblivion” di Astor Piazzolla. Nel libero tuttavia sono incorsi in varie imprecisioni che hanno impedito loro la conferma di un podio sul quale erano già saliti lo scorso anno con il bronzo di Saitama. I campioni europei Lucrezia Beccari e Matteo Guarise hanno invece concluso al nono posto una gara che già nello short li aveva visti inseguire pur senza commettere errori eclatanti nel loro programma. Nel libero, condizionato in termini di concentrazione dalla parziale insoddisfazione per l’esito dello short, Lucrezia e Matteo hanno pattinato comunque a un buon livello, perdendo tuttavia una posizione. Peccato dunque che con i due piazzamenti delle nostre coppie, l’Italia non abbia raggiunto il quorum utile a qualificare una terza coppia ai prossimi campionati mondiali di Boston, cosa invece riuscita in sede di campionati europei.

Nella foto Deanna Stellato/Maxime Deschamps (CAN)

foto di Raniero Corbelletti

Nella foto Riku Miura/Ryuichi Kihara (JPN)

foto di Raniero Corbelletti

Nella foto Minerva Hase/Nikita Volodin (GER)

foto di Raniero Corbelletti

Nella foto Sara Conti/Niccolò Macii (ITA)

foto di Raniero Corbelletti

Nella foto Lucrezia Beccari/Matteo Guarise (ITA)

foto di Raniero Corbelletti
Categorie: Ghiaccio