All’indomani del ritiro definitivo dalle competizioni di un’icona del nostro sport qual è Rebecca Tarlazzi e di un’altra grande protagonista come Giada Luppi, campionessa uscente, l’assegnazione del titolo assoluto femminile 2024 è apparsa da subito quanto mai incerta, essendo molte le pretendenti alla “corona” nazionale.
Premesso che la vincitrice della categoria junior, Matilde Caputo, ha fornito una prestazione decisamente migliore di quelle mostrate dalle atlete seniores, il titolo è andato con pieno merito a Benedetta Altezza, atleta che dopo un’attività ai vertici nazionali juniores, è letteralmente esplosa quest’anno ai massimi livelli nazionali. La pattinatrice campana, seconda ai Nazionali juniores nelle ultime due stagioni, nonché bronzo ai Mondiali junior 2022, ha preso il comando delle operazioni già nel programma corto, proposto su splendidi brani della cantante “marrana” (così si definiscono gli ebrei spagnoli, ndr) Yasmin Levy: dopo una sequenza iniziale triplo toeloop-doppio toeloop-euler-triplo salchow, Benedetta ha realizzato anche un triplo salchow in singolo e un doppio axel, il tutto con il corollario di una sequenza di passi di livello due.
Nel libero si è confermata ai vertici proponendo un programma dedicato a Maria Callas, che ad arie classiche quali “La Forza del Destino” di Verdi e “Vissi d’Arte, Vissi d’Amore” di Puccini, ha alternato brani del compositore contemporaneo Paolo Vivaldi: il risultato di questo mix è stato certamente accattivante, con l’unico neo dell’inutile e quanto mai formale “parlato” di uno speaker collocato alla fine del programma, quando ancora la pattinatrice è in fase di completamento della sua bella combo spin. L’atleta azzurra ha esordito con due sequenze di salti, doppio axel-loop-euler-triplo salchow non completo nella rotazione e triplo toeloop sottoruotato-loop-euler-doppio salchow; successivamente ha proposto una bella combinazione triplo toeloop-doppio toeloop, tentando poi il triplo loop, mancante però di metà rotazione nella sua esecuzione.
La medaglia d’argento è andata alla veterana Micol Zangoli, già campionessa d’Europa nel 2018: terza nel 2021 e nel 2022 e seconda lo scorso anno, l’allieva di Cristina Pelli e Patrick Venerucci ha nuovamente centrato la qualificazione per i Mondiali, dove peraltro è stata quinta lo scorso anno. Nello short program la bolognese ha pattinato sulle note di “I Will Survive” di Gloria Gaynor, eseguendo nel complesso bene i suoi salti, nel dettaglio la combinazione triplo salchow-doppio toeloop-doppio loop, il triplo salchow e il doppio axel atterrato sul quarto, guadagnando in tal modo il secondo posto.
Nel libero finale, dopo una brutta caduta sul triplo toeloop iniziale, Micol non si è persa d’animo, realizzando gli stessi salti proposti nello short, oltre che una combinazione doppio axel-doppio toeloop sottoruotato, il tutto su una coreografia non del tutto convicente, poiché volendo rappresentare il tema dell’Odissea di Cartier, sono state utilizzate musiche dalla colonna sonora del film documentario “The Deepest Prodigy”, certamente non pertinente al tema evocato. Il bronzo è invece andato a Giada Romiti, spezzina allieva di Piera Avena e della grande Silvia Lambruschi, vicecampionessa del mondo a Reus nel 2014, nonché due volte argento agli Europei. Giada, undicesima agli Italiani del 2022 e nona a quelli dello scorso anno, ha compiuto quest’anno un grande salto di qualità, tanto da salire sul podio e da conquistarsi un posto nella squadra azzurra per i Mondiali.
Terza in entrambi i segmenti di gara, l’azzurra ha impressionato sin dal programma corto dove, sulle note di “Mil Pasos”, brano della cantante francese di origini africane Soha, ha realizzato dapprima la sequenza triplo toeloop-doppio toeloop-loop-doppio loop, per poi completare il doppio axel e, con step-out sull’arrivo, il triplo salchow. Con un bellissimo programma liberpo costruito sulle note, in parte nella versione cantata e in parte in quella strumentale, del brano “La Chanson des Vieux Amants”, brano del grande compositore francese Jacques Brel, Giada ha difeso il suo terzo posto pur cadendo nel triplo salchow finale. Uno splendido doppio axel e un’ ottima combinazione triplo toeloop-doppio toeloop, hanno valorizzato un programma impreziosito dalla capacità della pattinatrice di assecondare al meglio le nuances della musica.
Ai piedi del podio è rimasta l’altra spezzina Sara Franceschini, che nel libero ha rimontato dal sesto posto dello short a spese della romana Federica Pizzingrilli, quinta. Solo sesta Yenè Corinna Soro Bonati, pattinatrice che a livello internazionale gareggia per la Costa D’Avorio: reduce dalla prestigiosa vittoria nelle International Series di Trieste, l’ex-pattinatrice azzurra è parsa in difficoltà sin dallo short: del resto la sua preparazione è finalizzata all’appuntamento iridato, per rientrare nel quale non aveva a Ponte di Legno urgenti necessità di qualificazione.
Nella foto Benedetta Altezza (ITA)

Nella foto Micol Zangoli (ITA)

Nella foto Giada Romiti (ITA)
