Ritiratosi dall’attività agonistica il campione del mondo e d’Europa in carica Pau Garcia, pattinatore che nel corso delle ultime stagioni ha raccolto l’eredità del nostro Luca Lucaroni in quanto leader indiscusso del movimento rotellistico internazionale, assente il nostro miglior pattinatore Alessandro Liberatore, già medagliato in sede europea e mondiale, la lotta per la vittoria nella prova maschile dei Campionati Europei di Fafe si è risolta in una sorta di campionato iberico, dove in particolare si sono distinti lo spagnolo Hector Diez e il portoghese Diogo Craveiro.
Al termine di un duello particolarmente appassionante, a spuntarla è stato Diez, che ha costretto i portoghesi ad ingoiare il boccone amaro della sconfitta, giunta proprio in un Europeo casalingo, celebrativo del centenario della loro federazione. Che Hector Diez fosse un pattinatore di grande talento lo si sapeva già da tempo, ma spesso il suo rendimento in gara era stato inferiore alle attese, complice anche una certa sudditanza psicologica nei confronti dei grandi pattinatori spagnoli della sua generazione. Praticamente unico pattinatore non catalano al vertice del pattinaggio iberico, lui che è originario di Soria, cittadina della comunità di Castiglia e Leon, in passato ha spesso subito la forte carica agonistica espressa da Pau Garcia e Kilian Gomis, finendo spesso per essere relegato in posizioni di rincalzo.
Assenti per diversi motivi i due campioni citati, Hector ha dominato la competizione tornando a vincere un titolo che in passato aveva già vinto nel 2022, in un contesto anche allora privo dei connazionali citati. Già in prima posizione nel corto, nonostante una brutta caduta nel triplo loop posto a metà programma, Diez è risultato migliore anche nel libero dove, sulle note della colonna sonora del film “La Maschera di Zorro”, ha proposto una serie di salti di valore indiscusso: dopo la combinazione iniziale triplo loop-loop-triplo loop e la sequenza triplo flip-triplo toeloop, Hector ha completato con step-out la difficile combinazione doppio axel-triplo toeloop, per poi completare il proprio programma con un valido triplo lutz. Tali salti, uniti a trottole combinate di livello quattro e tre e una sequenza di passi di livello due, gli hanno permesso di conservare il primato ai danni di uno scatenato Diogo Craveiro.
Galvanizzato dal titolo conquistato dalla sorella Catarina e dal calore dei propri tifosi, il campione lusitano ha impressionato soprattutto nel libero, orchestrato sulle note di “I’m Just Ken”, brano di Ryan Gosling tratto dal famoso film “Barbie”. Convinto di poter effettuare la rimonta nei confronti del rivale spagnolo, Craveiro, pur essendo all’esordio stagionale, ha dimostrato di essere pronto a recitare un ruolo di primo piano in sede mondiale, contesto nel quale è stato medaglia di bronzo lo scorso anno. Dopo un’ottima combinazione triplo flip-loop-triplo loop, Diogo ha proseguito con la combinazione triplo lutz-triplo toeloop, macchiata da uno step-out sull’arrivo del primo salto, con un triplo flip, un doppio axel e la combinazione triplo loop-triplo toeloop, corredando il tutto con una sequenza di passi di livello due e soprattutto con bellissime trottole e transitions. Alla fine il suo secondo posto è risultato assolutamente meritato e nulla ha potuto nel tentativo di scalzarlo dal secondo gradino del podio lo spagnolo Lucas Yanez, terzo in entrambe le parti della gara.
Nel libero, su musiche tratte dalla colonna sonora del film “Cleopatra” e da quella della serie televisiva “The Whitcher”, ha incuriosito per la strutturazione particolare del suo programma, che dopo un doppio axel iniziale, ha previsto tutti gli elementi di salto nella secondà metà dello stesso. Il pattinatore catalano ha ben pattinato nonostante la caduta in un elemento di transizione, realizzando con successo il triplo lutz e tre combinazioni, triplo loop-triplo toeloop, triplo flip-triplo toeloop e triplo lutz-loop-triplo loop, con step-out sull’arrivo dell’ultimo salto.
Non particolarmente bene sono andati i pattinatori azzurri, il migliore dei quali, Mirko Mazzo, ha chiuso sesto, dietro anche al terzo spagnolo, Aleix Bou, e al tedesco Schubert.
Nella foto Hector Diez (ESP)

Nella foto Diogo Craveiro (POR)

Nella foto Lucas Yanez (ESP)
