Da quando la struttura di Icelab è stata realizzata, la specialità delle coppie ha rivestito un ruolo davvero centrale nell’organizzazione della stessa, nel frattempo promossa a Centro d’Eccellenza dell’ISU. È così che la specialità, nell’ambito del Lombardia Trophy, produce sempre un vasto interesse fra gli appassionati, cosa che si è verificata anche quest’anno, in ragione anche dei successi internazionali delle coppie italiane.
In tale contesto ha fatto particolare piacere vedere sul più alto gradino del podio Sara Conti e Niccolò Macii, campioni europei e bronzo mondiale nel 2023, nonché argento nella finale del Grand Prix lo scorso anno. Gli allievi di Barbara Luoni, che si avvalgono delle coreografie della ex-danzatrice sul ghiaccio Raffaella Cazzaniga, sono stati artefici di una valida prova, mostrando una già ottima condizione di forma soprattutto nello short program previsto sulle note della “Carmen Suite” di Rodion Shchedrin, ovvero l’adattamento fatto per il balletto classico della “Carmen” di Bizet: grazie a una prova pressochè perfetta hanno da subito preso il comando, stabilendo con 74.67 il nuovo primato italiano, sottratto a Valentina Marchei/Ondrej Hotarek, che in epoca “+3” (il valore massimo attribuibile ai GOE dei vari elementi, ora portato invece a +5, ndr) avevano ottenuto un 74.50 alle Olimpiadi di PyeongChang del 2018.
Nel libero gli azzurri hanno proposto una coreografia sulle note del brano “Papa, Can You Hear Me?” che Barbra Streisand interpretò nel film da lei diretto “Yentl”. Il brano in oggetto è stato in passato presentato con successo da altri grandi pattinatori italiani: Carolina Kostner lo utilizzò nel 2003 quando esordì agli Europei in quel di Malmoe piazzandosi al quarto posto, mentre Federica Faiella/Massimo Scali lo proposero in un magnifico libero che fruttò loro il quarto posto agli Europei di Zagabria nel 2008. La speranza è dunque che il programma portì fortuna alla coppia che a Bergamo ha commesso due errori, allorchè Niccolò ha eseguito solo doppio e con step-out il previsto triplo toeloop in parallelo e entrambi i pattinatori, nel tentativo di recuperare la combinazione mancata, non hanno praticamente eseguito il salto successivo al triplo salchow. La buona esecuzione complessiva degli altri elementi del programma ha permesso loro di chiudere al secondo posto il segmento di gara, mantenendo tuttavia la leadership a livello complessivo.
Al secondo posto si sono piazzati i campioni del mondo del 2023, oltre che vicecampioni del mondo lo scorso anno, Riku Miura/Ryuichi Kihara, apparsi in difficoltà nelle loro nuove coreografie. Gli allievi del tecnico canadese Richard Gauthier hanno commesso diverse imprecisioni, la più rilevante delle quali è legata all’attuale incapacità di Ryuichi di completare in modo corretto le rotazioni dei suoi tripli. La coppia ha inoltre sbagliato clamorosamente il sollevamento reverse, allorchè Ryuichi è crollato a terra trascinando sul ghiaccio in una pericolosa caduta anche la partner.
Al momento i nipponici appaiono attestati su valori ampiamente alla portata delle nostre coppie, tra le quali vanno ricordati Rebecca Ghilardi/Filippo Ambrosini, quarti alla fine dopo il terzo posto nello short, pattinato sulle musiche del “Tango de Roxanne”. Il loro libero, basato sulla colonna sonora del musical “Il Fantasma dell’Opera” ha pagato a caro prezzo la scelta di eseguire solo doppio il possibile triplo salchow in parallelo e l’imprecisione di Rebecca sull’arrivo del doppio axel, in combinazione con due axel semplici, e sull’arrivo del triplo lutz lanciato. Tuttavia i programmi sono ottimi e la coppia ha la necessaria esperienza per preparare con successo le prove di Grand Prix.
A vincere il libero e a costringere gli azzurri giù dal podio è stata la coppia russa battente bandiera ungherese Pavlova/Svyatchenko, brillanti nel loro libero sulle musiche della colonna sonora dei “Pirati dei Caraibi”: gli allievi di Dmitry Savin, tecnico cresciuto nello staff della grande Nina Mozer, allenatrice degli olimpionici Volosozhar/Trankov sono apparsi fortissimi dal punto di vista tecnico, mostrando di aver lavorato con profitto per migliorare l’aspetto coreografico, così da apparire molto temibili in vista delle importanti competizioni internazionali.
Irma Caldara e Riccardo Maglio hanno chiuso al settimo posto, a causa di uno sfortunato libero: sesti nel corto, i due allievi della scuola torinese di Cristiana Di Natale, che annovera tra le sue coppie anche gli junior azzurri Merrone/Tommasi e quelli svizzeri Pazienza/Knorr, sono alla ricerca di una continuità di rendimento nei loro programmi, dove non mancano mai elementi di valore, come il loro bellissimo triplo twist.
Al sesto posto ha invece chiuso la nuova coppia nordcoreana formata da
Tae-Ok Ryom/Kum-Chol Han, erede di una scuola di ottime tradizioni. Va ricordato che la Ryom è stata a lungo protagonista nelle scorse annate, allorchè pattinava con Ju-Sik Kim, compagno con il quale fu bronzo ai Four Continents del 2018, nonché tredicesima alle Olimpiadi dello stesso anno. Della pattinatrice, così come dei suoi connazionali si era persa traccia dal periodo covid in poi, così che dunque ha fatto piacere rivederla all’opera con Kum-Chol Han, pattinatore che nel 2019 partecipò al Grand Prix junior con un’altra partner.
Nella foto Sara Conti/Niccolò Macii (ITA) con Angela Puglisi, Barbara Luoni e Raffaella Cazzaniga
Nella foto Sara Conti/Niccolò Macii (ITA)
Nella foto Rebecca Ghilardi/Filippo Ambrosini (ITA) con Rosanna Murante e Daniel Aggiano
Nella foto Rebecca Ghilardi/Filippo Ambrosini (ITA)