Quello della gara femminile del Lombardia Trophy è stato un esito davvero sorpendente, nel momento in cui la tre volte campionessa del mondo Kaori Sakamoto è stata sconfitta da due pattinatrici nordamericane dalle caratteristiche molto diverse, ovvero Amber Glenn, veterana di tante battaglie a livello internazionale, e Sarah Everhardt, diciottenne semisconosciuta di belle speranze.

La sconfitta della campionessa nipponica è stata netta, certamente determinata dagli errori commessi, ma d’altra parte indubbiamente figlia di una realtà oggettiva indiscutibile: il triplo axel realizzato in entrambi i programmi dalla Glenn. Purtroppo la Sakamoto in questi anni è rimasta ancorata alle tradizionali tipologie di salto che in campo femminile costituiscono, se ben eseguite, lo spartiacque fra la mediocrità e l’elitè delle classifiche internazionali, senza mai azzardare un triplo axel o un salto quadruplo. Approfittando dell’assenza forzata delle pattinatrici russe, la giapponese è riuscita dunque in questi anni a primeggiare, ma allorchè qualche pattinatrice, come la Glenn, ha sfoderato uno di questi salti per lei tutto è divenuto più difficile, come in quel di Bergamo, dove è stata costretta a cedere il passo all’avversaria.

Amber Glenn, pattinatrice venticinquenne dalla particolare personalità, ha dominato la gara sin dallo short in cui, su “This Time” di Janet Jackson, ha eseguito in apertura di programma il triplo axel, proseguendo poi con la combinazione triplo flip-triplo toeloop e con il triplo loop. L’allieva a Colorado Springs di Damon Allen e Tammy Gambill, campionessa americana lo scorso anno, ha poi brillato anche nel libero, dove ha ripetuto il triplo axel e la combinazione del corto, eseguendo solo doppio un previsto triplo salchow e con un filo d’entrata dubbio il triplo flip. La Glenn è sembrata dunque aver dato una svolta alla propria carriera, lasciando intendere di poter recitare un ruolo importante a livello di campionati internazionali.

Dietro di lei si è classificata, come detto, la sua giovane connazionale Sarah Everhardt, allieva dei genitori di Malinin, ovvero la ex-campionessa dei Quattro Continenti Tatyana Malinina e Roman Skornyakov. La Everhardt aveva già brillato nel mese di agosto, quando a Norwood si era imposta nella Cranberry Cup, prova di Challenger Series, battendo Isabeau Levito, vicecampionessa mondiale lo scorso anno. La Everhardt è stata seconda nel libero, distinguendosi in particolare per la sua coreografia sulle note de “L’Uccello di Fuoco” di Stravinsky, programma nel quale ha eseguito fra l’altro un triplo lutz, la combinazione doppio axel-triplo toeloop e un triplo flip dal filo d’entrata incerto.

Dietro le due scatenate americane si è dunque classificata la campionessa del mondo Kaori Sakamoto, apparsa in difficoltà sin dallo short program, proposto su un mix di brani di Astor Piazzolla: dopo un bellissimo doppio axel iniziale la campionessa nipponica ha proseguito positivamente con il triplo lutz, incorrendo comunque in due gravi errori nella combinazione triplo flip-triplo toeloop, con il flip chiuso sul quarto e il toeloop risultato sottoruotato. Comunque seconda in classifica, la Sakamoto ha disputato un libero sottotono, finendo per scivolare sul terzo gradino del podio. Sulle note di brani tratti dalla colonna sonora di “Chicago” l’allieva di Sonoko Nakano ha dapprima eseguito solo doppio il toeloop successivo al triplo lutz, completando poi il secondo triplo lutz sul quarto e con un filo d’entrata incerto. Una successiva caduta sul triplo loop sanciva la definitiva resa della campionessa del mondo, che ha dunque iniziato la sua stagione in salita.

Nella gara in terra orobica ha invece brillato la giovane azzurra Anna Pezzetta, pattinatrice della società organizzatrice, Icelab, a tutti gli effetti di stanza al Forum di Assago, dove si allena con la finlandese Mikonsaari e con la russa Turenko. Dotata di un’elevazione straordinaria, l’azzurra ha concluso al quinto posto lo short program, mantenendo la sua posizione nonostante il sesto posto nel libero, causato soprattutto da una caduta nel triplo lutz. La Pezzetta ha di fatto confermato tutto il suo talento, lasciandosi ampiamente alle spalle Lara Gutmann, che lo scorso anno ai campionati nazionali l’aveva preceduta.

Nelle foto Amber Glenn (USA)

Foto di Massimo Giacomello
Foto di Massimo Giacomello

Nella foto Kaori Sakamoto (JPN)

Foto di Massimo Giacomello
Categorie: Ghiaccio