Giunto all’edizione numero 56, il Nebelhorn Trophy è non solo una delle competizioni più antiche del calendario internazionale, ma sicuramente è una delle più affascinanti, trovando il suo svolgimento in quel di Oberstdorf, splendida cittadina della regione tedesca dell’Allgau, vera capitale mondiale degli sport invernali. Alle falde della montagna del Nebelhorn, Oberstdorf è la sede del famoso Eislaufzentrum, “tempio” del pattinaggio mondiale, in cui hanno costruito le loro leggendarie carriere campioni iconici quali Jayne Torvill/Christopher Dean, Isabelle e Paul Duchesnay e Carolina Kostner, solo per citarne alcuni.
Inserito nel circuito delle Challenger Series, il Nebelhorn Trophy è da sempre per molti atleti un contesto ideale per presentare i propri nuovi programmi e valutare le proprie condizioni di forma: è stato così anche quest’anno, in un’edizione che ha visto l’Italia gioire per la medaglia d’argento di Gabriele Frangipani, secondo alle spalle di uno scatenato Sota Yamamoto.
L’allievo di Fabio Mascarello, sulle note di “Fjara”, brano del compositore tedesco Dirk Maassen, nello short program si è insediato al secondo posto della classifica alle spalle di Denis Vasiljevs, giusto davanti a Yamamoto, penalizzato quest’ultimo da un salchow eseguito solo doppio. Il ventitreenne azzurro ha eseguito con step-out il quadruplo toeloop e con un’incertezza, legata al filo d’entrata, il triplo lutz in combinazione con il triplo toeloop, il tutto corredato da un ottimo triplo axel.
Nel libero, come il corto coregrafato da Benoit Richaud, non è stato in grado di contenere il ritorno dello scatenato giapponese, autore di tre quadrupli e due tripli axel perfettamente eseguiti, ma grazie a un perfetto quadruplo toeloop e a un quadruplo salchow chiuso sul quarto di rotazione, oltre a due tripli axel, il poliziotto altoatesino ha ottenuto il nuovo personale del libero con 166.93, consolidando il suo secondo posto, precedendo il citato Vasiljevs.
In gara in terra tedesca vi era anche la coppia di danza azzurra formata da Leia Dozzi e Pietro Papetti, di stanza a London in Canada, nazione d’origine di Leia, nata comunque da famiglia italiana. Seguiti dal grande Scott Moir e dai coniugi Diaz, ovvero Adria e Madison Hubbell, gli ex-pattinatori sposatisi nel 2023 e dal febbraio di quest’anno genitori della piccola Chloe, Dozzi/Papetti hanno confermato i loro progressi, chiudendo al decimo posto una gara vinta dai vicecampioni europei Lilah Fear/Lewis Gibson, nettamente davanti ai compagni di allenamento Christina Carreira/Anthony Ponomarenko.
Anthony, figlio d’arte, visto che i genitori sono i leggendari Marina Klimova e Sergey Ponomarenko, campioni olimpici nel 1992, dopo l’argento del 1988 e il bronzo del 1984, insieme con Christina ha dovuto faticare per tenere a bada la coppia formata da Emilea Zingas e Vadym Kolesnikov, binomio formatosi nel 2022, dopo che l’americana Emilea aveva gareggiato per anni in singolo sotto la bandiera di Cipro, nazione d’origine della propria famiglia. Insieme con Vadym, pattinatore di origine ucraina, si allena sotto la guida di Igor Shpilband e già l’anno scorso i due avevano mostrato tutto il loro valore piazzandosi al quarto posto ai Four Continents.
Nelle donne grande è stata la sorpresa nel vedere aggiudicarsi la competizione Elyce Lin-Gracey, diciassettenne americana di stanza a Pasadena, in California: la Gracey non ha avuto timori reverenziali, sconfiggendo in entrambi i segmenti di gara la vicecampionessa del mondo Isabeau Levito, molto in difficoltà nel corto a causa di una caduta nel triplo flip e di un triplo lutz in combinazione, eseguito con gli ormai cronici problemi di filo d’entrata. A chiudere il podio è stata Hana Yoshida, anche lei in rimonta dopo il settimo posto nello short.
Nelle coppie Minerva Hase e Nikita Volodin, coppia tedesca di stanza a Sochi, in Russia, bronzo mondiale lo scorso anno, si sono presi un’importante rivincita sconfiggendo i campioni del mondo Deanna Stellato/Maxime Deschamps. Gli esperti canadesi, 41 anni Deanna e 33 Maxime, hanno incassato la sconfitta precedendo a loro volta gli americani Ellie Kam/Danny O’Shea, coppia che al momento sembra destinata a diventare quella numero uno del panorama statunitense.
Nella foto Gabriele Frangipani (ITA)
Nella foto Minerva Hase/Nikita Volodin (GER)
Nella foto Lilah Fear/Lewis Gibson (GBR)