La competizione di danza delle Universiadi 2025 ha portato all’Italia la sua seconda medaglia, ovvero il bronzo vinto da Giulia Paolino e Andrea Tuba, coppia di recente formazione che nonostante la giovane età dei due pattinatori, rispettivamente 20 e 21 anni, sta bruciando le tappe nel complesso mondo della danza internazionale. La coppia di stanza in quel di Mentana, seguita dai coniugi Valter Rizzo e Brunhilde Bianchi, oltre che da Stefania De Luca, che dei due è stata in passato valente allieva, tanto da partecipare ai Mondiali juniores del ’96 a Brisbane in coppia con Massimiliano Acquaviva, ha colto un risultato di notevole prestigio, a segnalare un talento indiscutibile.

Giulia e Andrea, quarti classificati ai Nazionali di Varese, hanno confermato la bella impressione mostrata nelle numerose gare da loro svolte in stagione, rispettando in pieno i pronostici della vigilia che li indicavano come possibili protagonisti della competizione. Addirittura seconda nella rhythm dance, la coppia romana ha subito nel libero la rimonta della coppia francese Terreaux/Perron, ma ha altresì mostrato tutte le proprie doti nella bella coreografia che il grande Massimo Scali ha creato per loro sulle famose note di “The Storm”, brano del compositore ungherese Havasi. La loro medaglia di bronzo è la quarta conquistata dall’Italia nella specialità della danza alle Universiadi, dopo quelle d’oro di Anna Cappellini/Luca Lanotte a Torino 2007 e di Charlene Guignard/Marco Fabbri a Grenada 2015, oltre a quella storica di bronzo vinta da Isabella Micheli, oggi stimata giudice internazionale, e Roberto Pelizzola, grande allenatore del settore, nel lontano 1983 a Sofia.

A vincere la gara torinese è stata l’emergente coppia spagnola formata da Sofia Val e Asaf Kazimov, allievi dei bravissimi Sara Hurtado e Kirill Khalyavin in quel di Madrid. Sara Hurtado è stata per anni il simbolo della danza spagnola, dapprima in coppia con Adria Diaz e poi con il citato Khalyavin, pattinatore russo che in coppia con quella che sarebbe poi diventata sua moglie, Kseniya Monko, fu campione del mondo juniores nell’edizione di Gangneung 2011. Allenati per anni dal grande Aleksandr Zhulin, Sara e Kirill hanno ereditato da questo le caratteristiche tecniche che sanno positivamente trasmettere ai loro allievi, come si è visto nella competizione torinese.

Sofia e Asaf, pattinatore russo che per alcuni anni ha pattinato per la Germania, hanno incantato nei loro due programmi, in particolare nella danza libera, pattinata sulle note della splendida colonna sonora del film “W.E.”, composta dal musicista polacco Abel Korzeniowski.

I due giovani pattinatori iberici hanno tenuto a debita distanza i citati francesi Lou Terreaux/Noe Perron, coppia lionese, allenata dall’ex-campione del mondo ed europeo Olivier Schoenfelder, nella scuola creata ormai molti anni fa dalla famosissima allenatrice Muriel Zazoui, mentore dei campioni olimpici 2002, Anisina/Peizerat. I due talentuosi transalpini hanno evidenziato in pieno la qualità di una scuola, quella che ha sede alla Patinoire Charlemagne di Lione, davvero inesauribile, facendo intendere la possibilità di ampi progressi a livello internazionale.

Ottimi quinti sono poi stati Carlotta Argentieri/Francesco Riva, allievi di Barbara Fusar-Poli al Forum di Milano: binomio di nuova formazione, i milanesi hanno davvero brillato in stagione, mostrando la vitalità della danza italiana, scuola ai vertici mondiali da ormai tanti anni, tanto da esportare tecnici e pattinatori: in gara, per esempio, vi era anche un altro pattinatore italiano, Alessandro Pellegrini, talento milanese un tempo allievo di Francesca Caputo, trasferitosi in Russia per pattinare con la moscovita Kristina Dobroserdova per i colori dell’Armenia. Chiuso in “casa Italia” da molti grandi talenti, come altri pattinatori azzurri ha scelto la strada dell’emigrazione, così da coronare i propri sogni agonistici.

Nella foto Giulia Paolino/Andrea Tuba (ITA)

Foto di Laura Malvarosa
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