I Giochi Asiatici Invernali, conosciuti nel mondo anche come le Asiadi, sono da sempre un appuntamento sportivo molto importante per le nazioni asiatiche, che in particolar modo nel pattinaggio artistico non mancano di portare in gara i propri migliori rappresentanti. Così è stato anche per la loro nona edizione, andata in scena nella città cinese di Harbin, situata nella regione della Manciuria, visto che soprattutto le gare individuali hanno visto in lizza i migliori talenti continentali, a partire da quelli giapponesi e coreani.

L’edizione di Harbin è stata molto importante perchè dopo la fortunata edizione giapponese di Sapporo nel 2017, a causa della pandemia dovuta al COVID l’edizione del 2021 era stata cancellata. Ora tutti sperano che non vi siano più ostacoli alla regolare cadenza quadriennale dei Giochi, che nel 2029 giungeranno a disputarsi, incredibile a dirsi, a Neom, la futuristica città a nord del Mar Rosso che l’Arabia Saudita sta costruendo a tempo di record.

Nel frattempo ad Harbin si è consumata quella che per il Giappone è stata una vera e propria disfatta, visto che i coreani del sud li hanno posti sotto un attacco che è risultato per loro fatale. Per trionfare in quel di Harbin la nazionale nipponica aveva inviato i suoi due migliori pattinatori del momento, ovvero il vicecampione olimpico Yuma Kagiyama e la tre volte campionessa del mondo Kaori Sakamoto, rinunciando invece a schierare la coppia di artistico campione del mondo 2024 Miura/Kihara.

Tuttavia i due campioni e i loro compagni di squadra hanno dovuto abbassare bandiera davanti alla forza d’urto dei coreani, rispettivamente Junhwan Cha e Chaeyeon Kim, capaci di infliggere loro una sconfitta dura da digerire, anche perchè, per vincere ad Harbin, i due campioni giapponesi avevano rinunciato ai vicini Four Continents di Seoul.

Secondo dopo lo short program, Cha ha approfittato del grave passaggio a vuoto di Kagiyama nel libero, dopo che nello short il giapponese lo aveva staccato di ben nove punti: l’allievo della nostra Carolina Kostner dopo un quadruplo flip atterrato con uno step-out, realizzava bene il successivo quadruplo salchow, ma incorreva in due malaugurate cadute, nel quadruplo lutz e nel triplo axel in singolo, così da giustificare la rimonta del rivale, che dal canto suo eseguiva in apertura due quadrupli, salchow e toeloop, per poi proseguire con due tripli axel, uno dei quali a precedere in sequenza un doppio axel.

Era dunque il ventitreenne coreano, da due anni tornato ad allenarsi in patria dopo un lungo connubio tecnico con Brian Orser, a succedere nell’albo d’oro a grandi interpreti, quali Shoma Uno, Denis Ten e Takeshi Honda, solo per citarne alcuni, a testimonianza del prestigio della manifestazione. Il bronzo era appannaggio di Mikhail Shaidorov, il sempre più sorprendente ventenne talento del Kazakistan, allievo del mai dimenticato campione olimpico di Lillehammer ’94, Aleksey Urmanov: quarto nello short, con un ottimo ma non perfetto programma libero spegneva le velleità del “nuovo” idolo di casa Daiwei Dai, pattinatore che i cinesi vorrebbero erede di Han Yan e di Boyang Jin, alla fine quarto.

Usciti di scena i coniugi Koleto, per anni bandiera della squadra giapponese, il titolo della danza è comunque rimasto in Giappone, grazie a Utana Yoshida e Masaya Morita, coppia che si allena in patria, a Kyoto per la precisione, sotto la guida della ex-danzatrice Rie Arikawa, argento in questa manifestazione nell’edizione del 1999, e della più nota Cathy Reed, che insieme con il compianto fratello Chris pattinò ai più alti livelli internazionli. I due giapponesi hanno vinto una gara molto combattuta, facendo leva sul vantaggio accumulato nel primo segmento di gara. Nel libero, infatti, meglio di loro hanno fatto Jianing Xing/Junfei Ren, coppia allenata dall’ex-danzatore Xun Zheng ma con saltuaria frequentazione della scuola di Montreal. Dalla citata scuola proviene invece la coppia formata da Azusa Tanaka e Shingo Nishiyama, che si è aggiudicata la medaglia di bronzo in una gara in cui la classifica è stata chiusa da una coppia thailandese, Putri/Ramadhan, frutto del grande lavoro per diffondere il pattinaggio che nel centro continentale di Bangkok viene fatto per promuovere il nostro sport.

Nella foto Junhwan Cha (KOR)

Foto di Raniero Corbelletti