Il duello tra le due coppie che dopo il ritiro degli olimpionici francesi Papadakis/Cizeron hanno indiscutibilmente assunto la leadership del movimento della danza internazionale, ovvero gli statunitensi Chock/Bates e i canadesi Gilles/Poirier ha vissuto un ulteriore importante capitolo in occasione dei Four Continents di Seoul, allorchè i canadesi hanno avuto la meglio sugli americani per poco più di mezzo punto.
La gara è stata particolarmente avvincente e ha visto Piper e Paul prendere il comando nella rhythm dance, danzata su temi musicali, evocativi la vita sulle spiagge californiane degli anni Sessanta. Indossando costumi ispirati a Barbie e Ken, su una coreografia preparata per loro da Alexandra Crenian, poliedrica artista canadese attiva come attrice e coreografa, i due campioni canadesi hanno portato meravigliosamente sul ghiaccio le musiche del mitico gruppo dei “The Beach Boys”, ricreando perfettamente l’atmosfera di quei magici anni. Alla fine del segmento di gara la differenza rispetto agli americani è stata di solo un punto, rivelatosi alla fine decisivo.
Nel libero, proposto sulla versione che Annie Lennox fece della cover “A Whiter Shade of Pale”, brano molto intenso che recupera al suo interno melodie di Bach e che volutamente si trasforma in un tango di Piazzolla, i due campioni canadesi hanno pattinato con la solità grande intensità, confermando da una parte il titolo conquistato lo scorso anno a Shanghai, e dall’altra proponendosi come legittimi aspiranti al titolo mondiale che verrà assegnato a Boston.
I due volte campioni del mondo Madison Chock e Evan Bates, erano alla ricerca del loro quarto oro nella rassegna intercontinentale, ma di fatto hanno dovuto abbassare bandiera, nonostante abbiano vinto la danza libera. Si è così ribaltata la situazione dei Mondiali di Montreal, allorchè si erano imposti, lasciando ai rivali la soddisfazione della vittoria nel segmento finale. Gli esponenti della scuola di Montreal, danzando su un mix di musiche degli Settanta, a spaziare dai Village People a Donna Summer, dai Bee Gees ai Jacksons, hanno patito un valore più basso rispetto ai rivali nella midline step sequence, dove Madison si è vista attribuire un livello due, a differenza di quello tre attribuito al compagno e ai rivali. Nel loro elegantissimo libero, basato principalmente sul famoso brano jazz “Take Five” hanno in parte rimontato il divario, dovendo però accontentarsi della medaglia d’argento.
Il bronzo, come due anni fa è andato alla seconda coppia canadese, quella formata da Marjorie Lajoie/Zachary Lagha, già campioni del mondo juniores nel 2019. Destinati a recitare un ruolo di primattori della specialità nel prossimo quadriennio olimpico, i due canadesi hanno rischiato molto nel libero a causa di una evidente incertezza di Marjorie nell’esecuzione dei twizzles: si è trattato di un errore costato caro alla coppia ma non in modo tale da precludere la medaglia di bronzo, colta con una danza libera molto accattivante, basata sulle note del famoso “The Sound of Silence”, brano del grande Paul Simon.
Ai piedi del podio sono rimasti gli americani Christina Carreira/Anthony Ponomarenko, da due anni attivi in quel di Montreal, dove sono certamente migliorati in termini tecnici, ma dove tuttavia non hanno ancora trovato i giusti spazi di coppia leader della scuola. Non particolarmente eleganti, in relazione a linee da loro possedute non così armoniche, hanno comunque proposto una valida danza libera sulle note della “Carmen” di Bizet, utilizzando la versione che Rodion Shchedrin realizzò per il balletto e in particolare per la mitica ballerina russa Maya Plysetskaya, sua moglie. A margine va detto che il campionato “degli altri”, ovvero le coppie non canadesi o americane, in generale sempre escluse dalla lotta per il podio, ha visto distinguersi i coreani Hannah Lim e Ye Quan, pattinatori nati e poi avviati al pattinaggio nel continente nordamericano.
Nella foto Piper Gilles/Paul Poirier (CAN)

Nella foto Piper Gilles/Paul Poirier (CAN)

Nella foto Madison Chock/Evan Bates (USA)

Nella foto Marjorie Lajoie/Zachary Lagha (CAN)
