La città ungherese di Debrecen, posta non lontano dal confine rumeno, rimarrà per sempre nel cuore degli appassionati italiani di pattinaggio artistico, in ragione della storica vittoria di Noemi Tali e Noah Lafornara nella gara di danza dei Campionati del Mondo Juniores 2025.
Già, perche quella conquistato dai due ragazzi azzurri è stata la prima medaglia d’oro vinta da pattinatori italiani nella storia di un campionato, quello Mondiale juniores, molto avaro di gioie per i nostri colori: in quarantassette edizioni ufficiali dei campionati, cui si devono aggiungere le due ufficiose, sperimentali, del ’76 e del ’77, i nostri atleti erano fin qui saliti sul podio sole cinque volte. Federica Faiella e il suo primo partner Luciano Milo vi erano riusciti per due volte, cogliendo in entrambe le occasioni la medaglia d’argento: nel ’98 a Saint-John in Canada, alle spalle degli statunitensi Joseph/Butler, e nel ’99 a Zagabria, dietro gli altri americani Silverstein/Pekarek. Carolina Kostner era stata invece medaglia di bronzo nel 2003 a Ostrava, in una gara vinta dalla carneade giapponese Yukina Ota davanti alla ben più nota connazionale Miki Ando, campionessa del mondo assoluta nel 2007 e nel 2011. Ad imitare la campionessa gardenese era stato poi Matteo Rizzo, che nel 2018 a Sofia si era classificato terzo alle spalle dei russi Yerokhov e Danielyan, e ancora Daniel Grassl che l’anno dopo a Zagabria fu terzo in scia all’americanoTomoki Hiwatashi e al russo Roman Savosin.
Nella foto Noemi Tali/Noah Lafornara (ITA)

Dunque un successo indimenticabile quello dei due danzatori azzurri, maturato alla luce di due prestazioni eccellenti, in cui non hanno concesso alcuno spazio ai pattinatori rivali. Nella Rhythm Dance, forti di una coregrafia sulle iconiche musiche dei Bee Gees preparata per loro, come quella del libero, da Massimo Scali, Noemi e Noah hanno pattinato alla grande ricevendo livelli molto alti sin dalle due sequenze obbligatorie di Paso Doble, staccando in tal modo di oltre cinque punti i più diretti concorrenti. Nel libero, sul tema principale della colonna sonora del film “Love Story”, hanno ugualmente impressionato, mostrando una sicurezza e una maturità davvero notevoli per una coppia di ventenni. I due allievi dei coniugi Rizzo, Valter e Brunhilde, e dei coniugi Petukhov, Denis e Melissa, possiedono grande qualità tecnica nel loro pattinaggio, cui non manca già una notevole personalità: occorrerà dare loro il giusto tempo per la definitiva maturazione, ma se non interverranno ostacoli imprevisti, si può sin da ora affermare che gli eredi di Charlene Guignard e Marco Fabbri sono loro.
Nella foto Katarina Wolfkostin/Dimitry Tsarevski (USA)

La medaglia d’argento è stata appannaggio degli statunitensi Katarina Wolfkostin e Dimitry Tsarevsky, allievi a Canton, sobborgo di Detroit, dei nuovi gestori della scuola lì collocata, ovvero il campione olimpico 2014 Charlie White, la vicecampionessa olimpica 2006 Tanith Belbin e il campione del mondo junior 2009 Greg Zuerlin. Katarina, che in passato ebbe come partner il discusso Jeffrey Chen, oggi alle prese con guai giudiziari legati a presunte molestie sessuali, ha trovato in coppia con Dimitry la giusta armonia per poter crescere tecnicamente: già messisi alla prova fra i seniores, gli statunitensi hanno autorevolmente difeso la loro medaglia d’argento, valorizzata in particolare da un’ottima danza libera sulla colonna sonora di “Moulin Rouge”, non lasciando speranze ai bravissimi tedeschi Darya Grimm e Michail Savitskiy.
Nella foto Darya Grimm/Michail Savitskiy (GER)

Coppia “itinerante” nelle proprie sedi di allenamento, visto che dalla loro base in quel di Oberstdorf, dove sono seguiti da Katharina Mueller, fanno tappa a Helsinki alla scuola di Maurizio Margaglio e soprattutto a Egna in quella di Matteo Zanni, i due tedeschi hanno meritato in pieno la loro medaglia: terzi già nel primo segmento di gara, hanno confermato la loro posizione nel libero, danzato sulle note dell’Adagio di Albinoni, eseguito dal fenomenale cantante kazako Dimash Qudaibergen. Grimm e Savitskiy hanno dunque ridato fiato a una tradizione, quella tedesca della danza, che in passato in quel di Oberstdorf ha visto emergere talenti come i fratelli Angelika e Erich Buck, campioni europei nel 1972, come ancora Petra Born e Rainer Schoenborn, bronzo europeo nel ’85, per arrivare a Kati Winkler e Renè Lohse, bronzo mondiale nel 2004 a Dortmund.
Giù dal podio sono rimasti gli ucraini Iryna Pidgaina/Artyom Koval, coppia che dall’Ucraina in guerra si è spostata con la propria allenatrice Galina Churilova in quel di Vienna, laddove già da molto tempo, anche prima dell’inizio del conflitto, è presente una “comunità” di pattinatori ucraini emigrati, capaci negli anni di rinforzare i quadri della nazionale austriaca. Ottimo è stato anche il quinto posto dei francesi Celina Fradji/Jean-Hans Fourneaux, portacolori della sempre più emergente scuola che Karine Arribert ha fondato a Villard de Lans, ambito dal quale arrivano anche i talentuosi Demougeot/Le Mercier, coppia che sta scalando i vertici delle classifiche internazionali. Da segnalare anche il valido quindicesimo posto della seconda coppia azzurra formata da Laura Finelli e Massimiliano Bucciarelli, coppia già vicina a salire sul podio del Grand Prix junior di Gdansk, allenata con successo da Valter Rizzo e Brunhilde Bianchi, in collaborazione con la loro ex-allieva Stefania De Luca.