La prova femminile senior della semifinale triestina delle Artistic International Series è risultata essere una vera e propria anticipazione dei prossimi Campionati del Mondo di Pechino, visto che in lizza per la vittoria si sono sostanzialmente trovate tre delle principali favorite per la conquista del titolo mondiale.
Nella foto Gioia Fiori (ITA)

A rendere esplicita la sua intenzione di appropriarsi di tale prestigioso alloro, è stata la vicecampionessa del mondo Gioia Fiori, nettamente prima nonostante alcune imprecisioni assolutamente legittime in tale fase della stagione. La pattinatrice di Anguillara, vera e propria “eroina dei due mondi”, visti i suoi impegni agonistici anche nel pattinaggio su ghiaccio (quest’anno è stata terza ai Campionati Italiani Juniores, ndr), ha da subito dato spettacolo, imponendosi con grande autorità, dall’alto di una qualità tecnica e artistica che al momento, nella categoria, non trova eguali.
Seconda ai Mondiali dello scorso anno alle spalle di Benedetta Altezza, Gioia ha preso immediatamente la testa della classifica nello short program in cui, pattinando sulle note del “Lago dei Cigni”, rielaborate in chiave rock dal compositore americano David Garrett, ha dapprima esordito con il doppio axel, per poi proseguire con una combinazione triplo toeloop-doppio toeloop-euler-triplo salchow e con un triplo salchow. Trottole di livello quattro e una sequenza di passi di livello tre hanno consentito all’azzurra di stabilire un nuovo primato personale di 78.58, tredici punti in più di quanto ottenuto ai Mondiali di Rimini.
Nel libero, articolato su più musiche fra le quali il brano di Barbra Streisand “Love Will Survive” e, nel crescendo finale, quello del compositore italiano Ludovico Einaudi, “Experience”, Gioia ha rinunciato in apertura a provare il triplo flip, scegliendo un più comodo doppio, per poi eseguire gli altri salti non sempre per la verità in modo pulito: dapprima realizzava la combinazione triplo toeloop-euler-triplo salchow, chiudendo l’ultimo salto su due piedi e il successivo triplo loop veniva eseguito con il tocco del piede libero sulla pista e l’appoggio della mano. Un’ottima combinazione doppio axel-euler-triplo salchow e un triplo toeloop anche se non bellissimo sull’arrivo, chiudevano la parte di salti del suo programma, cesellato da ottime trottole e da una sequenza di passi di livello tre.
Nella foto Yené Soro (CIV)

La Fiori risultava l’unica ad oltrepassare la soglia dei 100 punti nel segmento di gara, giustificando una meritata e bellissima vittoria. Alle spalle della nostra atleta si è classificata Yenè Soro, pattinatrice che in passato ha vestito la maglia azzurra per poi scegliere di gareggiare per la Costa d’Avorio, paese di origine del padre: sesta ai Mondiali di Rimini dopo essere stata settima a quelli di Ibagué nel 2023, la ragazza toscana ha provato in tutti i modi a sconfiggere la Fiori, cercando dunque di ripetere il successo dell’anno passato, ma senza fortuna. La Soro è parsa comunque nettamente migliorata, centrando in ogni segmento di gara il proprio record personale e soprattutto la seconda posizione. In particolare la campionessa italo-ivoriana ha migliorato molto la propria capacità interpretativa, grazie a due coreografie di ottima fattura: nel corto, su due brani del cantautore francese Yoann Lemoine, noto con lo pseudonimo di Woodkid, nel dettaglio “On The And Now” e “Iron”, ha esordito positivamente con una combinazione triplo toeloop-leuler-triplo salchow. I positivi doppio axel e triplo salchow consentivano all’atleta di chiudere nettamente oltre i settanta punti, a ridosso della Fiori.
Nel libero, su musiche melodiche della cantante gospel statunitense CeCe Winans, Yenè eseguiva con un’ imprecisione nella prima combinazione, che a causa di una indecisione sull’arrivo nel toeloop iniziale, concluso con un giro di troppo che, il pannello tecnico giudicava determinante a spezzare la combinazione stessa, “chiamata” semplicemente come singolo thuren-triplo salchow. Nonostante una caduta in un secondo triplo salchow eseguito in sequenza dopo un doppio axel, senza perdersi d’animo andava a provare un triplo flip nella seconda parte del programma, risultato tuttavia ampiamente sottoruotato, e a realizzare un doppio axel e una combinazione triplo toeloop-doppio toeloop, chiuso con l’appoggio della mano sulla pista nel secondo salto.
Nella foto Sira Bella (ESP)

La bravissima primatista africana ha nettamente distanziato la spagnola Sira Bella, quarta ai Mondiali lo scorso anno, nonché vicecampionessa mondiale junior due anni fa a Ibagué in scia all’inarrivabile Madalena Costa. L’allieva di Janet Ruiz, sulle note di musiche blues, ha eseguito un buon short program, concludendo al terzo posto nonostante alcune imprecisioni: dopo una combinazione triplo toeloop-euler-triplo salchow conclusa con un arrivo incerto sull’ultimo salto, completava il doppio axel toccando la pista con il piede libero e il triplo salchow con un leggero step-out. Nel libero l’iberica confermava il suo terzo posto su un programma dalle scelte musicali a dir poco originali: dopo il bellissimo notturno del compositore Eric Cristian, noto con il titolo di “Un Reve”, faceva seguire l’altrettanto bellissima canzone “Alfonsina Y el Mar”, curiosamente proposta nella particolare versione della cantante norvegese Ane Brun, che purtroppo veniva interrotta dall’inserimento al suo interno di un pezzo strumentale nel complesso anonimo. Dopo una combinazione iniziale triplo toeloop-euler-triplo salchow, realizzava due axel semplici che le costavano moltissimi punti; una caduta nel triplo toeloop successivo e l’arrivo con appoggio della mano sulla pista nel triplo salchow, non le consentivano di rimontare la Soro, riuscendo comunque a salire sul podio, con buon margine sull’azzurra Giada Romiti, autrice di una davvero davvero incoraggiante in vista degli appuntamenti futuri.
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