Pur senza un fuoriclasse come Pau Garcia, tre volte campione del mondo, da poco ritiratosi dalle competizioni, e in attesa che il giovane fenomeno Guillermo Gomez si affacci alla categoria senior, la Spagna ha letteralmente dominato la semifinale maschile delle Artistic International Series di Trieste, occupando con i suoi atleti ogni gradino del podio. In assenza del campione del mondo in carica Alessandro Liberatore e del vicecampione del mondo Diogo Craveiro, il cui esordio in stagione è programmato ai prossimi campionati nazionali portoghesi, ad imporsi è stato il talentuoso Hector Diez, due volte campione d’Europa, nonché bronzo ai Mondiali di Buenos Aires 2022.
Nella foto Hector Diez (ESP)

Diez ha vinto una competizione molto interessante dal punto di vista tecnico, visto che per due volte si sono visti pattinatori tentare finalmente, peraltro senza successo, il triplo axel: non accadeva dai tempi di Luca Lucaroni e Dario Betti, grandi campioni allenati dall’indimenticabile Gabriele Quirini. A provarci sono stati lo stesso Hector Diez nel contesto dello short program, completandolo con una sottoruotazione e una caduta, e allo stesso modo il suo connazionale Lucas Yanez nel programma libero, cadendo a sua volta in un salto mancante di metà di rotazione. I tentativi di proporre il triplo axel sono davvero importanti poiché segnale di un progresso tecnico che nel pattinaggio a rotelle vi è indubbiamente stato in termini di qualità di pattinaggio, ma non in termini di rotazione dei salti.
Diez ha meritatamente vinto la prova triestina, mostrando la sua consueta generosità nell’approccio alla gara, proponendo grandi difficoltà tecniche su coreografie molto particolari. Così è stato nello short, dove affrontando il tema dell’incompletezza, ha pattinato dapprima sulle bellissime musiche di “Noir”, brano del violoncellista sloveno Luka Sulic, per poi proseguire con musiche dei Power-Haus: dopo la caduta nel triplo axel, si riprendeva con la combinazione triplo loop-loop-triplo loop-doppio toeloop e con un ottimo triplo flip, guadagnando così la prima posizione. Nel libero, proposto invece sul tema dell’antico Egitto, non rischiava inizialmente, preferendo un comodo doppio al triplo axel, continuando poi con due spettacolari combinazioni, triplo loop-triplo loop e triplo flip-triplo toeloop, e con un’ulteriore combinazione, triplo salchow-triplo toeloop, conclusa con uno step-out. Uno splendido triplo thoren e una sequenza di passi di livello due gli consentivano di oltrepassare la soglia dei 160 punti parziali, per un totale di 245.79, che costituisce uno dei suoi migliori punteggi in carriera, comunque inferiore a quello della incredibile Madalena Costa.
Nella foto Arnau Perez (ESP)

Alle sue spalle si è classificato Arnau Perez, campione del mondo junior a Ibagué nel 2023 e quinto fra i senior ai Mondiali di Rimini dello scorso anno: il catalano, allievo di Pere Marsinyach, due volte argento mondiale dietro il citato Luca Lucaroni nel 2018 e nel 2019, ha proposto uno short program molto originale dal punto di vista coreografico e conservativo dal punto di vista tecnico, optando per la combinazione triplo flip-triplo toeloop-doppio loop, per un triplo lutz, concluso con step-out e mano sulla pista, e doppio axel, il tutto su musiche tratte dalla serie televisiva “Deadbeat”. Nel suo libero, dopo l’iniziale combinazione triplo flip-loop-triplo loop, sceglieva come Diez di eseguire molti dei suoi salti nella seconda parte del programma, riuscendo peraltro in un’ottima combinazione triplo lutz-triplo toeloop, laddove in quella triplo flip-loop-triplo toeloop, concludeva con uno step-out. Molto bella la sua coreografia sul tema del limbo, per affrontare il quale ha prima pattinato sulle note di “Angelic Choir” di Rafael Krux, per poi proporre la splendida sonata per violino e piano, n.2, op. 49, nota con il titolo di
“Lament for a Life Lost in Limbo”, brano della geniale compositrice australiana Chloé Charody.
Nella foto Lucas Yanez (ESP)

Terzo classificato è stato invece Lucas Yanez, sorprendente medaglia di bronzo agli ultimi Mondiali. L’allievo di Rosa Garcia aveva concluso solo sesto il suo short program su musiche gitane, pagando a caro prezzo l’errore sull’arrivo della combinazione triplo flip-triplo toeloop. Nel libero, su musiche, fra le altre, di Armand Amar e degli Eternal Eclipse, eseguiva un programma sostanzialmente privo di errori, fatta eccezione per la combinazione triplo flip-loop-triplo toeloop, chiusa con uno step-out e con la mano appoggiata sulla pista. Yanez in tal modo ha scalzato dal podio l’azzurro Alex Chimetto, brillante terzo in uno short evocante la colonna sonora del noto film “The Talent of Mr. Ripley”, ma solo sesto nel libero, per un comunque valido quarto posto finale.
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