Nonostante i grandi progressi tecnici ed organizzativi che, fuor di ogni dubbio, ha registrato negli ultimi anni, il pattinaggio artistico a rotelle è stato purtroppo oggetto di una grave penalizzazione, ovvero quella di essere stato estromesso dal programma della dodicesima edizione dei World Games, prossima a disputarsi nel mese di agosto nella città cinese di Chengdu.
Nella foto Luca Lucaroni (ITA), oro nell’edizione di Wroclaw 2017

Di questa ingiusta e sorprendente esclusione dai World Games si era al corrente da tempo, ma sui siti ufficiali non aveva trovato spazio, anche perchè gli sport rotellistici saranno comunque presenti in terra cinese, ma con il pattinaggio di velocità su strada e su pista, con l’hockey inline e con il freestyle inline. Per il settore dell’artistico si è trattato di una vera è propria doccia fredda, anche perchè, da quando i giochi sono stati istituiti nel 1981 con l’edizione statunitense di Santa Clara, era sempre stato presente, così che l’ambizione di una partecipazione a questa grande rassegna polisportiva aveva rappresentato per le sue migliaia di praticanti il più grande obiettivo da poter raggiungere in chiave agonistica, stante l’assenza della disciplina alle Olimpiadi.
I “The World Games” (questa è la corretta nomenclatura della grande manifestazione polisportiva, ndr) si svolgono da sempre sotto l’egida della IWGA, ovvero International World Games Association (IWGA), organizzazione riconosciuta dall’IOC, l’International Olympic Committee (il CIO secondo l’acronimo italiano, ndr), che fornisce alla manifestazione il suo patrocinio. Programmati a scadenza quadriennale, così come le Olimpiadi, i World Games hanno da sempre rappresentato per molti sport non olimpici una vera e propria anticamera d’ingresso alle Olimpiadi: così è stato per esempio per sport come il baseball, il softball, il trampolino elastico della ginnastica, il rugby a sette, il lacrosse e lo squash che diventeranno sport ufficiali da Los Angeles 2028, e ancora il triathlon e l’arrampicata sportiva. Insomma, generazioni di pattinatori a rotelle hanno trovato nella partecipazione ai World Games parziale consolazione al non poter competere in sede olimpica e dunque il pensiero va all’attuale generazione di campioni che a causa di questa scellerata esclusione non potrà godere di questa possibilità.
Nella foto Rebecca Tarlazzi (ITA), oro nell’edizione di Birmingham 2022

Crediamo che World Skate debba delle spiegazioni riguardo a questa grave penalizzazione del pattinaggio artistico, mettendosi da subito al lavoro affinchè il settore sia riammesso nell’edizione di Karlsruhe del 2029. Che il pattinaggio artistico sia stato sacrificato a vantaggio di altri settori di World Skate appare evidente, ma certamente un settore con così grande storia (i primi Mondiali si svolsero a Washington nel 1947, ndr) come quello dell’artistico meritava più rispetto e considerazione. La scusa che anche i World Games, come le Olimpiadi, aspirino ad avere discipline con più “appeal” presso i giovani non regge se è vero che la danza sportiva, del tutto affine al pattinaggio artistico è rimasta all’interno dei giochi e che sport come il tiro alla fune, sconosciuto alla maggioranza dei giovani, sia ancora “tranquillamente” in programma. Se il pattinaggio artistico a rotelle è suo malgrado discriminato nelle alte sfere dello sport mondiale non deve certo stupire se molti suoi campioni hanno tentato negli ultimi anni la strada del ghiaccio: Marika Zanforlin e Federico Degli Esposti, Matteo Guarise, Dario Betti, Marco Santucci e da poco Gioia Fiori hanno coraggiosamente imboccato una strada diversa e complessa, scelta che a questo punto appare tuttavia giustificata.
Nella foto Pau Garcia (ESP), oro nell’edizione di Birmingham 2022

Nella speranza di avere delucidazioni ricordiamo che l’Italia grazie ai suoi numerosi campioni ha colto molti successi nella storia dei World Games (nel dettaglio 19 medaglie d’oro, ndr), titoli che più che mai vanno valorizzati e ricordati al fine di non dimenticare la storia di uno sport che deve ritrovare al più presto piena dignità di partecipazione ai giochi in oggetto, ricandidandosi autorevolmente al proprio inserimento nel programma olimpico.
Di seguito ricordiamo gli allori italiani ai World Games:
Uomini
Sandro Guerra (Karlsruhe 1989), Luca Lallai (Akita 2001), Luca Lucaroni (Wroclaw 2017)
Donne
Raffaella Del Vinaccio (Karlsruhe 1989), Anna Cocco (L’Aja 1993), Tanja Romano (Kaohsiung 2009), Debora Sbei (Cali 2013), Silvia Nemesio (Wroclaw 2017), Rebecca Tarlazzi (Birmingham 2022)
Coppie
Maura Ferri/Patrick Venerucci (L’Aja 1993), Beatrice Palazzi-Rossi/Patrick Venerucci (Akita 2001), Marika Zanforlin/Federico Degli Esposti (Duisburg 2005), Sara Venerucci/Danilo Decembrini (Cali 2013), Rebecca Tarlazzi/Luca Lucaroni (Wroclaw 2017)
Danza
Carla Rinaldi/Alberto Borsarini (Karlsruhe 1989), Monica Coffele/Marco Bornati (Duisburg 2005), Enrica Gasparini/Gabriele Gasparini (Kaohsiung 2009), Anna Remondini/Alessandro Spigai (Cali 2013), Elena Leoni/Alessandro Spigai (Wroclaw 2017).