La gara maschile della finale di Reggio Emilia ha confermato il dominio assoluto della Spagna, che pur in assenza di Arnau Perez, secondo nella semifinale di Trieste, ha occupato tutti i gradini del podio, non dando scampo ai rivali. Quella iberica nel pattinaggio a rotelle maschile è una supremazia che dura ormai da qualche stagione e che neppure lo splendido titolo iridato del nostro Alessandro Liberatore lo scorso anno a Rimini ha potuto in qualche modo scongiurare. Pensando anche al fatto che presto si affaccerà alla categoria senior il fenomeno Guillermo Gomez, dominatore a livello juniores ma con valori tecnici in parte superiori a quello dei seniores, è facile pensare che la Spagna avrà nelle mani il destino del pattinaggio maschile per molti anni ancora.

Detto che oltre al citato Perez in quel di Reggio Emilia era assente anche il giovane argentino Juan Rodriguez, vincitore della semifinale di Buenos Aires, la competizione ha visto le speranze dell’Italia infrangersi già nello short program, allorchè Alex Chimetto, cadendo in due occasioni, nel dettaglio in un triplo flip, comunque mancante di metà della necessaria rotazione, e nel doppio axel, si è chiamato fuori dai giochi, spianando la strada agli spagnoli. L’onore italiano è stato allora difeso da Mirko Mazzo che, sesto nel corto, ha saputo compiere una valida rimonta, risalendo al quarto posto.

Nella foto Kilian Gomis (ESP)

Foto di Raniero Corbelletti

A balzare al comando nello short program è stato il catalano Kilian Gomis, che si era guadagnato l’accesso alla finale grazie alla vittoria nella “Last Chance”, ovvero la qualificazione svoltasi alla vigilia delle gare. Vicecampione del mondo a Ibagué nel 2023, anno in cui era stato secondo anche agli Europei di Ponte di Legno, l’allievo di Sonia Eguia nel 2024 era sostanzialmente sparito dai radar, dopo un promettente secondo posto nella tappa triestina delle Artistic International Series. Quest’anno si è ripresentato alla grande, proponendo un programma sulle note de “La Boheme”, classico della musica leggera francese, nella versione di Durel, il ragazzino francese di origine africana vincitore nel 2023 della versione francese di “The Voice Kids”.

Dopo una bella combinazione triplo lutz-triplo toeloop-loop-doppio loop, a seguito della quale finiva leggermente oltre il limite della pista, Kilian proseguiva con un validissimo triplo lutz e con il doppio axel, ipotecando il primato in classifica, anche grazie alle sue splendide capacità interpretative. Fantastico il suo punteggio di 94.74, con il quale metteva pressione ai rivali, a partire da Hector Diez.

L’allievo di Pere Marsyniach, sulle note del violoncellista sloveno Luka Sulic e dei Power-Haus, tentava con grande coraggio l’azzardo del triplo axel, peraltro ben eseguito nel warm-up, finendo tuttavia per cadere: l’errore comunque più inatteso era quello nel triplo flip, ridotto a semplice doppio, con una perdita in termini di valutazione di almeno otto punti. Diez a fine giornata risulterà comunque secondo, con undici punti di distacco dal rivale, un divario particolarmente ampio.

Nella foto Lucas Yanez (ESP)

Foto di Raniero Corbelletti

Il terzo posto era invece del giovane Lucas Yanez, sorprendente medaglia di bronzo ai Mondiali dello scorso anno, ma per ben due volte campione del mondo junior nel 2021 e nel 2022. Il pattinatore galiziano, più acerbo dal punto di vista artistico, su moderne musiche gitane andava ad eseguire un programma tecnicamente valido, forte di un doppio axel esteticamente non particolarmente bello ma efficace nelle rotazioni e nell’atterraggio, di una combinazione triplo flip-triplo toeloop-loop-doppio loop e di un triplo flip singolo, salti utili a tenere a bada le velleità del brasiliano Leite e del tedesco Schubert, quarto e quinto rispettivamente.

Nel libero Yanez pattinava su musiche molto diverse, decisamente più consone alle sue capacità espressive: dopo la versione del famoso brano di Louis Armstrong “What a Wonderful World” di Emma Hayes, proseguiva con le note di “Hovern’ engan” del grande Armand Amar e con “The Game is Afoot” degli Eternal Eclipse. In apertura di programma Lucas molto audacemente proponeva il triplo axel, risultato sottoruotato e giustamente chiamato con caduta dal pannello tecnico, essendosi il pattinatore trovato in arrivo al salto, per sorreggersi, con tutto il peso del corpo sulle due braccia.

Successivamente si riprendeva dapprima con la combinazione triplo loop-triplo toeloop poi con quella triplo lutz-triplo toeloop: l’arrivo problematico di un triplo loop incompleto, posto a fine di una combinazione con il doppio flip, e un triplo lutz atterrato con step-out, gli impedivano sì la risalita in classifica, ma gli consentivano di conservare comodamente il terzo posto.

Nella foto Hector Diez (ESP)

Foto di Raniero Corbelletti

Hector Diez non rischiava il triplo axel nel suo libero su temi evocanti l’antico Egitto, ma proponeva tre spettacolari combinazioni che gli regalavano una maggiorazione del punteggio che risulterà decisiva: dapprima eseguiva la combinazione triplo loop-triplo loop, poi quella triplo flip-triplo toeloop e ancora quella triplo salchow-triplo toeloop, per chiudere la sua serie di salti con il triplo Thoren, ovvero il triplo Euler, si direbbe nel ghiaccio, usato come si sa nelle combinazioni perchè, atterrato sul piede opposto alla tradizionale uscita, consente l’inserimento nelle stesse del salchow e più raramente del flip. Il catalano assommava dunque un punteggio tecnico enorme di 115.26, che risulterà superiore a quello di Gomis di ben ventitre punti, utili a garantirgli la vittoria.

Nella foto Kilian Gomis (ESP)

Foto di Raniero Corbelletti

Gomis era a sua volta autore di un’ottima prova su un programma di musiche che partendo dal melodioso “Notturno” di RIOPY, il pianista francese al secolo Jean-Philippe Rio-Py, giunge in conclusione ai famosi “Carmina Burana” di Carl Orff: dopo la combinazione triplo loop-triplo toeloop, Gomis proseguiva positivamente con la combinazione triplo flip-loop-triplo toeloop e con il doppio axel, risultando invece impreciso sull’arrivo del triplo toeloop in combinazione con un triplo lutz iniziale e con un triplo lutz in singolo preso dal filo sbagliato. Una splendida sequenza di livello tre e ottime trottole, elementi accompagnati da un’interpretazione eccellente, lo collocavano al secondo posto, utile ad affermare che il rotellismo mondiale ha finalmente ritrovato un grande campione.

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