BRASILE – Oltre oceano, la serie dei campionati nazionali ha preso avvio in Brasile, dove nella località di Venancio Aires si sono disputate gare di buon livello, su cui è pesata tuttavia l’assenza del miglior pattinatore brasiliano del momento, Erik Leite, oro ai Giochi Panamericani di Santiago 2023 e sempre protagonista nelle grandi manifestazioni continentali.

Nella foto Gabriella Giraldi/Felipe Werle (BRA)

Foto di Raniero Corbelletti

È così che l’attenzione degli esperti si è concentrata sui danzatori Gabriella Giraldi/Felipe Werle, quinti ai Mondiali di Rimini lo scorso anno ma già quarti a quelli di Ibaguè nel 2023. Gabriella e Felipe si sono imposti senza alcun problema, cogliendo l’occasione per proporre i loro nuovi programmi: ancora una volta, nel libero, la loro scelta si è orientata verso brani molto melodici, in netto contrasto con i ritmi veloci e tecnici della style dance. Dopo “Gli Ombrelli di Cherbourg” del 2023 e il brano di Bocelli “E Più ti Penso” dello scorso anno, quest’anno il duo verdeoro ha scelto nuovamente Bocelli, passando però all’interpretazione della famosa canzone “The Prayer”.

Nella foto Laura Olympio (BRA)

Foto di Raniero Corbelletti

Nel settore femminile il titolo è andato invece a Laura Olympio, diciannovenne compagna di squadra dei danzatori citati, che ha vinto entrambi i segmenti di gara: la Olympio non manca di talento e al momento sembra essere la più autorevole candidata a raccogliere l’eredità di Bianca Ameixeiro, pattinatrice capace di ottenere molti allori a livello continentale anche nel settore della solo dance. Alle sue spalle si sono distinte Luana Fontana, seconda, e Isabella Latorre, atleta già presente ai Mondiali di Rimini con un però modesto 19° posto all’attivo.

In assenza di Leite il titolo maschile è andato ad Arthur Bastos, pattinatore già in lizza ai Mondiali nella danza, che qui è stato anche secondo nelle coppie insieme alla sua partner Rafaela Lemos. Ad aggiudicarsi il titolo di questa categoria è stata dunque la giovane coppia formata da Giullia Gastaldi e Yago Martellotte, al primo anno senior e in costante progresso tecnico.

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STATI UNITI – Dopo che per diversi annisi si sono svolti in Nebraska, a Lincoln per la precisione, i campionati americani sono quest’anno approdati in Nevada, a Reno in particolare, in un impianto particolarmente funzionale, dotato di una pista dalle dimensioni simili a quelle del ghiaccio in parquet. Assistere ai Nazionali americani degli ultimi anni è sempre fonte di una certa tristezza, visto che la memoria non può non andare alle mitiche edizioni degli anni Settanta e Ottanta, con le tribune gremite di pubblico pagante e la diretta televisiva sui più importanti networks americani, ma soprattutto con una qualità tecnica da parte dei pattinatori incredibilmente alta.

Buona qualità, anche se non eccelsa, hanno mostrato Susanna Spatz e Michael Slowey, vincitori ma unici in lizza, del titolo delle coppie. Il duo di Brunswick, cittadina dell’Ohio, hanno realizzato due buoni programmi, optando nel libero per un brano di Andrea Bocelli, “Io Ci Sarò”, nell’ambito del quale hanno realizzato un buon triplo twist e la combinazione di salti doppio flip-doppio toeloop, ma in cui sono incorsi anche nella caduta nel triplo flip lanciato. Alla fine per loro vi è stato un riscontro complessivo superiore ai 150 punti, utile a pronosticarli fra le prime cinque coppie in sede mondiale.

Nella foto Susanna Spatz/Michael Slowey (USA)

Foto di Raniero Corbelletti

Nella danza, settore nel quale gli americani erano dominanti sino alla fine del secolo scorso, hanno primeggiato Madison Kellis/Raphael Amador, ottavi lo scorso anno ai Mondiali di Rimini. Quello dei due texani non è stato un monologo, poiché i californiani Chance Becker/Aleeya Hart, li hanno incalzati da vicino. Nel libero Madison e Raphael hanno proposto brani tratti dalla colonna sonora del musical “Il Conte di Monte Cristo”, in un programma in cui entrambe le sequenze di passi sono risultate di livello due.

Un discreto livello ha poi mostrato Jayanthesh Kalmat, che si è aggiudicato il titolo maschile ai danni del citato Michael Slowey. L’atleta del Michigan si è mostrato capace di realizzare buoni tripli, frutto anche di valide doti atletiche, che se maggiormente disciplinate da una migliore tecnica, lo renderebbero pattinatore da prime posizioni a livello mondiale.

Ashley Clifford, ormai ventisettenne, si è invece imposta in campo femminile, in un duello tutto californiano con Athina Ananias. La Ananias può recriminare per un disastroso short, chiuso al quinto posto con sedici punti di ritardo dalla rivale, uno svantaggio cui non ha potuto porre completo rimedio nonostante la vittoria parziale nel libero. Da segnalare che al terzo posto si è classificata Anna Berman, che nelle stesse giornate della prova senior, ha disputato la gara junior, in cui si è imposta autorevolmente.

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