In Giappone, tanto è popolare il pattinaggio su ghiaccio, quanto invece è particolarmente depresso il pattinaggio a rotelle, se è vero che l’edizione numero settantuno dei campionati nazionali nipponici ha visto in tutto la presenza di non più di trenta pattinatori, “spalmati” nelle varie categorie in lizza. I campionati, andati in scena il 4 e 5 maggio in quel di Yokosuka, una città posta nella baia di Tokyo, nella prefettura di Kanagawa, erano anche validi come qualificazione per i Mondiali di Ibaguè, obiettivo questo raggiunto dalle due vincitrici, rispettivamente del titolo senior e del titolo junior, in un contesto che le ha viste senza contendenti, essendo le uniche iscritte alla gara. Tra le senior si è dunque confermata campionessa Miki Fujikura, atleta di grande esperienza, se è vero che la sua prima partecipazione ai Mondiali risale addirittura al 2014: tredicesima ai Mondiali del 2018, era poi letteralmente scomparsa dalla scena internazionale, per tornare alla ribalta solo lo scorso anno ai Mondiali di Buenos Aires, da lei conclusi al 24° posto. Come detto la Fujikura non ha avuto rivali in competizione, ma ha comunque ottenuto un discreto punteggio complessivo di 85.02, frutto di 34.25 nello short e di 50.77 nel libero. La Fujikura appartiene al club di Tokushima, lo stesso della vincitrice della categoria junior Kokone Kumazawa: reduce anch’essa dal Mondiale, chiuso peraltro a un modesto 27° posto, la Kumazawa ha ottenuto un totale di 63.64, risultato di un 25.56 nel corto e di un 38.08 nel libero. Detto che a livello maschile si è registrata la presenza di pattinatori solo nel contesto delle prove giovanili, i campionati sono stati caratterizzari da un livello tecnico pittosto basso, soltanto lontano parente di quello mostrato circa dieci anni fa da parte di colui che rimane il più grande pattinatore del paese del Sol Levante, ovvero Shingo Nishiki, oro ai Giochi Asiatici del 2010. Ricordiamo infatti che Shingo seppe giungere al quinto posto assoluto ai Mondiali di Cali nel 2015 e al sesto a quelli di Novara 2016. Tuttavia, rispetto al grande pattinatore loro connazionale, le sopraccitate pattinatrici nipponiche dell’ultima generazione sembra che al momento siano soprattutto prive di una forte personalità, caratteristica questa che a Nishiki al contrario non mancava. La speranza è che il pattinaggio a rotelle, non solo giapponese ma in generale asiatico, possa presto recuperare una propria specifica identità, così da contribuire pienamente allo sviluppo del nostro sport a livello mondiale.

(nelle foto Shingo Nishiki)

foto IRC
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Categorie: Rotelle