Europei da ricordare, quelli andati in scena al Palapikelc di Opicina, quartiere di Trieste posto a pochissimi chilometri dal confine sloveno, in ragione non solo dell’ottima organizzazione, ma anche per l’alto livello delle competizioni. Andranno ricordati come gli Europei di Madalena Costa, che dopo aver dominato per anni nelle categorie giovanili, ha deciso, non senza sorpresa, di fare l’esordio nella categoria maggiore proprio in questa occasione.
Nella foto Madalena Costa (POR)

La sedicenne di Madeira, fuoriclasse simbolo dell’intero movimento, ha preferito dunque mettersi in gioco a livello assoluto, abbandonando una categoria, quella junior, nella quale aveva in effetti vinto ormai tutto. È così che gli appassionati accorsi a Trieste nonostante l’infelice calendarizzazione proposta per il libero finale (gara clou dell’intera manifestazione collocata sciaguratamente nella giornata lavorativa del lunedì, ndr), hanno potuto assistere ad un grande duello con la nostra Gioia Fiori, fin qui dominatrice nelle gare internazionali svoltesi in stagione.
La ventenne azzurra, vicecampionessa del mondo lo scorso anno a Rimini, ha purtroppo affrontato la competizione non nelle migliori condizioni fisiche, riuscendo tuttavia a battagliare con il prodigio delle Azzorre. La Costa ha esordito fra le “grandi” senza tradire alcuna emozione, prendendo il comando con grande autorevolezza: nel suo splendido programma su “La Danza delle Ore” di Ponchielli esordiva con una splendida combinazione triplo flip-triplo toeloop-loop-doppio loop, per poi proseguire con un triplo lutz di grande elevazione e il doppio axel. Alla fine il punteggio risultava di poco inferiore a quello conseguito sempre a Trieste nel mese di maggio, pagando dazio non solo per una sequenza di passi classificata “solo” di livello due, ma anche per un sorprendente punteggio dei components inferiore di circa due punti al suo abituale standard.
Nella foto Gioia Fiori (ITA)

Gioia Fiori era a sua volta splendida nella propria coreografia dal titolo “Mad Swan”, programma creato per lei da Andrea Vaturi: grazie a una combinazione triplo toeloop-doppio toeloop-euler-triplo salchow, a un secondo triplo salchow e a un doppio axel molto ampio, con il corollario di una sequenza di passi di livello tre, la romana conseguiva il proprio record personale, oltrepassando la soglia degli 80 punti, avvicinando dunque il record italiano di Rebecca Tarlazzi e inserendosi in seconda posizione.
Il terzo posto era invece con parziale sorpresa di Giada Romiti che su brani spagnoli, uno dei quali di Estrella Morente, completava la combinazione triplo toeloop-doppio toeloop-euler-triplo salchow, il triplo toeloop e il doppio axel, riuscendo così a superare la quotata spagnola Sira Bella, che su ritmi di blues, pattinava con alcune imprecisioni, configuratesi in particolare nell’atterraggio non sicuro dei salti della sua combinazione triplo toeloop-euler-triplo salchow-doppio toeloop, peraltro interi nella loro rotazione.
Nella foto Giada Romiti (ITA)

La Romiti in particolare riusciva a sopravanzare l’avversaria iberica grazie al punteggio dei components, dato questo curiosamente ribaltato nel libero. La Bella, grazie a un ottimo programma sul Notturno “Un Reve” di Eric Christian e sul brano “Alfonsina y El Mar” nella versione di Ane Brun, riusciva a salire sul podio: la giovane catalana era brillante nel suo libero, eseguendo perfettamente i suoi salti, ovvero le tre combinazioni, triplo toeloop-euler-triplo salchow, triplo toeloop-doppio toeloop e doppio axel-doppio toeloop, oltre che il triplo salchow, a fronte di un’unica imprecisione in un doppio axel tramutato in singolo.
La Romiti, su brani di Tommee Profitt, era invece imprecisa nella combinazione d’apertura, allorchè nel triplo flip commetteva uno step-out e appoggiava la mano sulla pista; tuttavia negli altri salti era perfetta, realizzando la combinazione triplo toeloop-loop-euler-triplo salchow e quella doppio axel-euler-triplo salchow. Alla fine la Bella, già due volte medaglia d’argento ai Mondiali juniores sopravanzava l’atleta spezzina di poco più di mezzo punto, impendendole di ripetere il bronzo conseguito lo scorso anno a Fafe.
La medaglia d’argento è andata invece a Gioia Fiori che molto generosamente ha provato a contrastare la fenomenale Costa: su brani del compositore Jamie Salisbury, oltre che di Barbra Streisand e Ludovico Einaudi, la campionessa italiana ha aperto positivamente con la combinazione triplo toeloop-loop-euler-triplo salchow, ma ha poi commesso uno step-out sull’arrivo del secondo triplo salchow successivo a un doppio axel e a un euler e ha concluso in modo impreciso il triplo loop. Fatale era poi una inopinata caduta nella sequenza di passi, che la relegava nettamente alle spalle della rivale portoghese.
La Costa, d’altra parte, apriva con il triplo lutz e con un doppio axel, per poi proseguire, nella seconda parte del programma, con tre combinazioni, triplo flip-triplo toeloop, triplo lutz-triplo toeloop e triplo flip-euler-triplo salchow, salto quest’ultimo concluso con uno step-out. Magnifiche erano poi le sue trottole a compensazione di una sequenza di passi valutata nuovamente a livello due.
Madalena ha concluso con uno score eccezionale di oltre 250 punti nel totale, punteggio che nessun uomo in competizione è riuscito ad ottenere, a testimonianza di una qualità di pattinaggio straordinaria. In quel di Pechino, dove dal 17 ottobre andranno in scena i Mondiali, è fortemente probabile che la giovane portoghese decida di competere nuovamente fra le seniores: se così sarà, il pronostico risulterà necessariamente chiuso e per le rivali ci sarà, presumibilmente, modo di lottare solo per il secondo posto.