Con l’edizione numero 69, i Campionati Mondiali di pattinaggio artistico a rotelle hanno fatto tappa per la seconda volta in Cina, a distanza di otto anni dall’edizione di Nanchino 2017. Nell’occasione le gare sono state ospitate a Pechino, o meglio a Yanqing, località nel suo distretto, che dalla capitale dista comunque 74 chilometri. Ricordiamo che quella di quest’anno è stata la quinta volta di un mondiale andato in scena nel continente asiatico, poiché oltre a quella citata di Nanchino, in passato ci sono state l’edizione di Tokyo 1984 e le due svoltesi sull’isola di Taiwan, nel dettaglio quella di Kaohsiung 2008 e quella di Taipei 2013.
Nella foto Roberta Sasso/Gherardo Altieri Degrassi (ITA)

Le gare sono andate in scena in un impianto, il Comprehensive Gymnasium of the Fitness Center, nel complesso angusto, vista la capienza non particolarmente ampia, in ragione di tribune caratterizzate da un unico “anello”e disposte solo lungo i due lati lunghi della pista: tribune peraltro mai riempite, visto la quasi totale assenza di pubblico, apparso, quando presente, complessivamente formato da soli addetti ai lavori. È così che il confronto con la contemporanea prova di Grand Prix di pattinaggio artistico su ghiaccio in scena a nella relativamente vicina Chongqing, ricca di luci, colori e soprattutto di entusiasmo da parte del pubblico, è apparso impietosamente stridente e penalizzante per il movimento rotellistico, che in tal senso dovrebbe interrogarsi in termini autocritici.
La gara della danza è stata davvero di grande livello, avendo proposto in lizza coppie dotate di un grande talento, fatto pienamente risaltare da regolamenti, quelli della danza a rotelle, capaci di tutelare pienamente la grande tradizione della specialità. Ad imporsi per la terza volta consecutiva sono stati gli azzurri Roberta Sasso e Gherardo Altieri De Grassi, che nell’occasione sono divenuti la quinta coppia nella storia delle rotelle a centrare questo traguardo, dopo che in passato vi riuscirono due leggendarie coppie statunitensi, Fleurette Arsenault/Dan Littel (nel ’77, ’78 e ’79) e Jodee Viola/Greg Goody (nell’89, ’90 e ’91), oltre che due straordinari binomi italiani, quello di Melissa Comin de Candido/Mirko Pontello (nel 2008, 2009 e 2010) e quello di Anna Remondini/Daniel Morandin (nel 2017, 2018 e 2019).
Nella foto Roberta Sasso/Gherardo Altieri Degrassi (ITA)

I due ventunennni azzurri, allievi di Beatrice Lotti e Maria Teresa Marzano, hanno dato seguito a un pronostico che li voleva favoriti, pattinando splendidamente sin dalla style dance, quest’anno basata sullo Swing Medley e nel dettaglio su una “pattern” costituita da una sequenza di Italian Foxtrot. La loro interpretazione di due famosissimi brani del compositore americano di nascita russa Irving Berlin, nel dettaglio “Steppin’ Out With My Baby” and “Puttin’ on The Ritz”, è risultata incantevole, capace di valorizzare al meglio il loro grande virtuosismo tecnico. Pur non ottenendo tutti livelli quattro, Roberta e Gherardo hanno preso il largo in classifica, costringendo i rivali a rincorrerli. Nel libero, sulle note della parte terza, denominata “Redemption”, del capolavoro dei Muse “Exogenesis”, hanno pattinato in modo eccellente, riuscendo ad esprimere appieno la propria sensibilità interpretativa: poco importa se la Hold Sequence è risultata di livello tre anziché quattro, poiché sulla legimittimità della loro vittoria non c’è stato alcun dubbio.
Nella foto Caterina Artoni/Raoul Allegranti (ITA)

Alle loro spalle sono saliti sul secondo gradino del podio i brillanti bolognesi Caterina Artoni/Raoul Allegranti, già secondi l’anno passato, nonché bronzo nel 2023 e nel 2022. Gli allievi di Andrea Gandolfi sono stati particolarmente convincenti, a prova di una qualità tecnica di primordine: il loro argento, certamente atteso, non era per niente scontato, poiché le coppie pretendenti a tale traguardo non erano facilmente arrendevoli. Caterina e Raoul sono stati bravissimi nella loro style dance, dove hanno proposto brani portati al successo dalla grande attrice americana Judy Garland, madre di una delle più grandi star americane della storia, Liza Minnelli. In questo segmento di gara hanno tallonato la coppia regina a soli due punti, finendo per arrendersi alla superiorità dei rivali nella danza libera, nonostante il loro programma, sul tema del musical “Notre Dame de Paris”, abbia visto da parte loro conseguire in termini tecnici tutti livelli quattro. I bolognesi hanno probabilmente scontato il prezzo di una coreografia certamente buona, ma forse priva di passaggi originali, capaci cioè di sottolineare le nuances della musica in modo completo.
Nella foto Maria Munoz/Jeshua Folleco (COL)

Alle spalle delle coppie azzurre ha brillato la stella dei colombiani Maria Paula Munoz/Jeshua Folleco, ovvero la nouvelle vague della danza mondiale, essendo la coppia all’esordio nella categoria senior. Maria Paula e Jeshua hanno sempre gareggiato al massimo livello in questa stagione, confermando le previsioni di alcuni esperti, che a molti erano sembrate azzardate, ma che invece tecnicamente e artisticamente sono state più che mai giustificate dai risultati in pista. I due ragazzi di Calì hanno entusiasmato in entrambi i segmenti di gara, riportando in Colombia una medaglia iridata che nelle specialità “tradizionali” mancava dal 1998, allorchè Edwin Guevara vinse sulla pista di Bogotà, dopo che già due anni prima aveva trionfato nell’edizione di Mar del Plata, in Argentina. Dal punto di vista tecnico la diciannovenne Maria Paula e il diciassettenne Jeshua, pattinando con grande velocità e fluidità, hanno mostrato di essere già vicini alle coppie che li hanno preceduti, pagando invece giusto dazio in termini di components. Sulle musiche di “Sing Sing Sing” di Benny Goodman e di “Cheek to Cheek” di Irving Berlin, nell’interpretazione del grande Fred Astaire, hanno immediatamente occupato il terzo gradino del podio, aggiudicandosi il bronzo con una rivisitazione del libero già proposto lo scorso anno a livello junior, sulle note del musical spagnolo “El Medico”.
Nella foto Maria Munoz/Jeshua Folleco (COL)

Giusto fuori dal podio si è collocata la terza coppia azzurra, quella formata da Ilaria Golluscio e Samuele Stasi, allievi oltre che di Andrea Gandolfi anche di Federica Bonfatti. I due azzurri sono stati molto bravi a lasciarsi alle spalle i portoghesi recenti campioni d’Europa, Ema de Sousa/Vitor Castro, dando il meglio di sé in una gradevolissima style dance, orchestrata sulle note di brani della grande attrice americana Doris Day. La loro prova nel libero, su brani tratti da “Moulin Rouge”, è stata velata da una giustificata malinconia, avendo Samuele annunciato il proprio ritiro dalle competizioni. I portoghesi, coppia di nuova formazione, hanno invece confermato il loro valore, concludendo quinti, davanti ai tedeschi Welik/Seeger Suarez, che a causa di vari problemi fisici erano al loro esordio stagionale. Grandi delusi sono stati i brasiliani Gabriella Giraldi/Felipe Werle, quarti a Ibaguè nel 2023 e quinti a Rimini lo scorso anno, ma quest’anno solo ottavi a causa dei loro gravi errori di esecuzione, una triste costante delle loro prestazioni di quest’anno. Alla fine sono finiti alle spalle degli emergenti olandesi Swanenberg/Hendriks, settimi grazie anche al supporto tecnico del citato Gandolfi.
Nella foto Caterina Artoni/Raoul Allegranti (ITA)

In generale la competizione ha proposto un dato davvero incoraggiante, quello di avere in gara ben diciannove binomi, pur senza le coppie di Taiwan e dell’India, inizialmente iscritte ma poi non confermate. In coda alla classifica, forse immeritatamente, sono finiti i fratelli cinesi Jiying Yan e Caide Yan, in realtà italiani a tutti gli effetti, essendo nati e cresciuti in quel di Brescia: Milly e Mirko, come sono meglio conosciuti, sono dotati di linee molto eleganti e non mancano di buona tecnica individuale, così che, se solo avranno la pazienza di continuare a lavorare in coppia sotto la guida del loro tecnico Marco Pescatori, non mancheranno di ottenere belle soddisfazioni. Da segnalare anche due bellissime storie, quella degli americani Aleeya Hart/Chance Becker e degli australiani Harper Connors/Oscar White, presenti ai Mondiali solo grazie a una raccolta fondi messa in atto su internet. Inoltre, in veste di allenatrice accanto ad Aleeya e Chance è stato commovente vedere una vera e propria leggenda del rotellismo statunitense, Caroline Mirelli, ancora in pista a spronare i suoi atleti a 95 anni suonati!