Le competizioni individuali di Trieste hanno visto il realizzarsi di un evento storico, nel momento in cui nella gara femminile si è imposta un’atleta africana, Yené Corinna Soro Bonati, pattinatrice ben conosciuta dal pubblico degli appassionati italiani visto la particolare evoluzione della sua carriera agonistica.
Nata a Firenze nel 2001 da madre italiana e padre originario della Costa d’Avorio, Yené è una pattinatrice che ha a lungo militato nelle fila della nazionale italiana, conseguendo la medaglia d’argento ai Mondiali juniores di Barcellona 2019. Successivamente al triste periodo dell’epidemia di Covid, l’allieva di Cristina Moretti ha deciso di gareggiare per il paese d’origine del padre, divenendo immediatamente un’icona dello sport ivoriano e africano in generale.
Atleta poliedrica, avendo anche gareggiato con successo nelle prove di velocità dell’atletica leggera, la Soro ha costruito il suo successo nel libero finale, dopo aver concluso lo short program a ridosso della spagnola Claudia Aguado, bronzo agli Europei del 2022. Facendo leva sulle proprie notevoli qualità atletiche, la ventitreenne ivoriana ha realizzato nel libero un programma sostanzialmente corretto, con salti completi nella loro rotazione e trottole di buon livello: in particolare, dopo una combinazione iniziale triplo salchow-doppio toeloop, eseguiva nel complesso positivamente quella triplo salchow-euler-triplo toeloop, andando poi a completare nella seconda parte del programma un secondo triplo toeloop e un doppio axel.
La Aguado diversamente cedeva il passo a causa di due cadute in altrettanti tripli toeloop sottoruotati, scivolando giù da un podio, sul quale meritatamente saliva la nostra Federica Pizzingrilli, già medaglia di bronzo a livello junior agli scorsi Europei di Ponte di Legno. Nonostante due cadute la diciottenne romana riusciva a salire in classifica di una posizione, conquistando un primo grande piazzamento all’esordio nella categoria senior.
Il bronzo era invece della collaudata colombiana Sandra Diaz, che era reduce dal secondo posto nella tappa di Brasilia e soprattutto dalla medaglia d’oro ai Giochi Panamericani di Santiago del Cile: la sudamericana ha nel suo bagaglio tecnico due tripli, salchow e toeloop, che tuttavia a Trieste l’hanno in parte tradita, vista la sua caduta nel triplo toeloop iniziale.
Nel settore maschile grande è stata la battaglia fra il nostro Alessandro Liberatore e gli atleti spagnoli, esponenti di una scuola che negli ultimi anni è parsa quasi dominante. Liberatore, quarto agli ultimi Mondiali di Ibagué, ma secondo a quelli di Buenos Aires 2022 e terzo a quelli di Asuncion 2021, ha preso il comando già nel corto, conseguendo un punteggio che ha avvicinato il record italiano di Luca Lucaroni (97.84, ndr), ottenendo un eccellente 95.69. Il libero di Alessandro ha proposto una bellissima coreografia, in cui su tre diversi temi musicali, ovvero “Arrival of The Birds” della Cinematic Orchestra, “The Impossible Dream” di Josh Groban e “Riding the Light” dell’Epic Soul Factory, ha voluto esprimere il doloroso concetto di un sogno, quello olimpico, che ai rotellisti è negato.
Nel programma, nonostante una caduta nel triplo toeloop successivo, nella combinazione, a un doppio lutz, il nostro atleta ha realizzato un triplo lutz nella seconda parte del programma e due ottime combinazioni, triplo loop-triplo toeloop e triplo flip-euler-triplo salchow, riuscendo così a staccare il vicecampione del mondo ed europeo Kilian Gomis.
Il pattinatore catalano, giudicato da molti l’erede naturale del suo connazionale campione del mondo Pau Garcia, recentemente ritiratosi dalle competizioni, non ha commesso errori eclatanti, ma ha pagato dazio in relazione a un doppio axel eseguito solo singolo, e soprattutto in ragione di livelli di trottole e sequenza di passi inferiori a quelli dell’azzurro. La Spagna ha poi visto salire sul podio Hector Diez, pattinatore originario della regione della Cantabria, unico ad essere competitivo in un ranking nazionale dove dominano i catalani. Il campione d’Europa 2022, bronzo ai Mondiali dello stesso anno, è incorso nel libero in una caduta nel triplo loop, ma di fatto è risultato molto inferiore ai rivali nelle componenti del programma.
Nella foto Yené Corinna Soro Bonati (CIV)

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